Un punto che in altri tempi avrebbe fatto certamente comodo, ma che questa volta a novanta minuti dal termine sembra invece non lasciare grandissimi sorrisi. Almeno per il...
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Non passano neppure sette minuti e il capitano del Pordenone è nuovamente protagonista, ma questa volta nella sua area. L’arbitro Pezzuto vede (sbagliando) un fallo del centrocampista neroverde su Di Tacchio (dubbi anche su quello di Pobega su Heurtaux) e indica nuovamente il dischetto dove si presenta lo stesso Di Tacchio che con freddezza batte Di Gregorio riportando il punteggio in parità. Un gol che non cambia solo il risultato ma anche la storia della partita. La Salernitana ora è tutta un’altra squadra e comanda con estrema tranquillità il gioco, andando anche vicino al gol del vantaggio al 35’ con Giannetti con un colpo di testa che Di Gregorio mette in angolo (azione da nata da calcio piazzato). I granata ci riprovano, senza però far paura, anche nella ripresa con il colpo di testa che finisce sopra la traversa di Gondo (56’) e con la conclusione centrale tentata dai venticinque metri da Capezzi (65’). Ma a differenza del primo, il secondo tempo è decisamente meno intenso e vibrante. Fatta eccezione per gli ultimi dieci minuti. All’83’ Semenzato con una conclusione dal limite dell’area di rigore fa esaltare Vannucchi che in tuffo mette in angolo, al 90’ invece dall’altra parte ci prova Giannetti con un tiro in diagonale respinto da Di Gregorio. Mentre al 93’ Dziczek avrebbe la grande chance per ribaltare il punteggio, ma il polacco non è in giornata e spedisce in curva il pallone e le ultime speranze della Salernitana di poter vincere la partita. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino