I cinque minuti del Napoli più forti dei buu razzisti dei trogloditi

I cinque minuti del Napoli più forti dei buu razzisti dei trogloditi
Quante cose si possono fare in cinque minuti? Cinque minuti sono un tempo brevissimo. In cinque minuti si può zuccherare il caffè ma solo se la macchinetta è...

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Quante cose si possono fare in cinque minuti? Cinque minuti sono un tempo brevissimo. In cinque minuti si può zuccherare il caffè ma solo se la macchinetta è quella piccola, da tre tazze. Si può scendere a buttare la spazzatura sotto casa ma solo se si scende col pigiama e nel palazzo ci sta l’ascensore. Si può mandare un messaggino al cellulare ma solo se è sintetico e non bisogna riflettere troppo sui congiuntivi. Si può portare a termine una performance non indimenticabile ma comunque onorevole e mediamente dignitosa tra le lenzuola. Quello che non si può fare sicuramente, in cinque minuti, è ribaltare e stravincere una partita difficilissima in trasferta con la Lazio. O almeno, questo è quello che si pensava fino a ieri sera perché poi il Napoli di Sarri l’ha fatto, ha ribaltato e stravinto in cinque minuti una partita difficilissima con la Lazio e andando oltre Einstein, Zenone e Parmenide il tecnico tosco-bagnolese ha dimostrato a tutti che il tempo non è affatto assoluto ma relativo e dipende sostanzialmente dalla velocità con cui i suoi calciatori decidono di schiattare tre palloni nella rezza alla Lazio. E così è stato. 

 

Sono bastati cinque minuti all’inizio del secondo tempo per permettere al Napoli di pareggiare, andare in vantaggio e poi scamazzare impietosamente gli avversari che in preda alla disperazione poi man mano si sono autoeliminati terminando la partita in dieci a tipo Survivors. Cinque minuti in cui, dopo un primo tempo di blackout, tutto è tornato magicamente al suo posto. Koulibaly che segna il gol del pareggio proprio nello stadio in cui viene sistematicamente ricoperto di buu razzisti da trogloditi travestiti da tifosi di calcio; Callejon che trasforma in rete un assist imperiale del redivivo Hamsik; Mertens che delizia tutti inventandosi un gol alla Maradona dirigendo nel sette un pallonetto che poi il portiere della Lazio, Strakosha, vedrà nella sua bellezza e interezza solo più tardi, a partita conclusa, quando sarà da solo davanti al replay nella sua stanzetta a chiedersi come cacchio ha fatto quel nanerottolo belga a calciare il pallone in quel modo. Poi il rigore conquistato da Zielinski e trasformato in rete (la quarta della serata) da Jorginho hanno messo fine a qualsiasi discussione. Insomma, se questi uagliuni sono capaci di fare stu ‘ppoco in cinque minuti chissà cosa potranno fare in un’intera stagione! 
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Il Mattino