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Non ha detto «è come una finale»: frase abusata dagli allenatori anche quando mancano 10 giornate alla fine del campionato per cercare di dare un segnale più che altro. No, Simeone ha proprio parlato in questo modo: «Entrambe le squadre, per quello che si giocano, lasceranno in campo la vita. Mi aspetto una battaglia epica». Pochi fronzoli. Animo guerriero per prendersi i tre punti sul campo del Valladolid (che spera in una salvezza quasi impossibile) e festeggiare l’undicesima Liga della storia dell’Atletico Madrid. Un campionato dominato dai Colchoneros. Che hanno rischiato però più volte di perderlo in un finale di stagione altalenante. Ma i risultati alla fine hanno dato ragione al tecnico argentino. Pronto al secondo miracolo della sua carriera madrilena. Perché mettersi dietro Real e Barcellona non è mai facile.
EFFETTO PISTOLERO
Una Liga che ha preso la via di Madrid, ma dalla parte meno “nobile” della città, grazie a Luis Suarez.
ZIDANE E KOEMAN AI SALUTI
L’effetto della probabile e vicina vittoria dell’Atletico si ripercuote anche su Real Madrid e Barcellona. Zidane e Koeman sono ai saluti. Il primo pronto a lasciare per la seconda volta i blancos e forse anche in maniera definitiva; il secondo - che potrebbe addirittura finire quarto dietro al Siviglia - al passo d’addio dopo l’insediamento di Laporta in testa alla società blaugrana. Simeone quindi è pronto a fare all-in. Anche se le altre hanno già buttato le carte tirandosi fuori.
Liga, il Real pareggia in casa con il Siviglia: sorpasso fallito, l'Atletico resta a +2
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