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Gulliver in Italia, lillipuziano quando fa la sua apparizione nell'élite d'Europa. E non certo sotto il punto di vista del rendimento sul terreno di gioco. Qui non si parla di vicende legate al campo dove tra Napoli e Liverpool sembra il Napoli in vantaggio. E non di poco. Qui ci sono di mezzo le dinamiche economiche del calcio business che con le tambureggianti azioni d'attacco di Osimhen e Kvara non vanno di pari passo. Anzi, pare che ogni cosa vada per conto suo. Tra il Napoli e il Liverpool c'è una distanza siderale sotto il profilo dei conti. Impressionante. All'andata è finita 4-1 per gli azzurri che stasera potrebbero finire primi nel girone, ma i numeri dei finanziari dicono ben altro. Il calcio si è convertito all'entertainment puro e le squadre si sono trasformate in marchi globali. Motivo per cui il fatturato dei Reds è di circa 550 milioni di euro, esattamente il doppio di quello del Napoli. Una premessa, questa, doverosa per inquadrare la sfida della capolista della serie A a una delle regine, in caduta libera, della Premier: gli ingaggi che complessivamente sborsa Aurelio De Laurentiis non superano, da questa stagione, i 75 milioni di euro. Il Liverpool ha buste paghe complessivamente per oltre 160 milioni di euro. E di questi solo 21 milioni alla sua stella egiziana, Salah. In pratica, quasi il 25 per cento degli ingaggi del Napoli vanno a un solo calciatore della rosa. E sono ben sette quelli del Liverpool che viaggiano attorno ai 10 milioni di stipendio. Insomma, non c'è storia: basti pensare che quelli più pagati del Napoli, Osimhen e Lozano, non superano gli 8 milioni di ingaggio lordo.
È il Fenway Sports Group, società di Boston a cui fa capo anche il team di baseball dei Boston Red Sox, a capo del Liverpool. Ha rilevato il club nel 2010 pagandolo 350 milioni di sterline. In pochi anni ha portato i reds in cima all'Europa e a rivincere la Premier, che mancava dal 1990. Per capire: solo dai diritti tv dalla Premier, il Liverpool ha incassato circa 330 milioni. I 70 milioni entrati nella casse del Napoli della ripartizione della Lega di A sembrano proprio degli spiccioli. Insomma, siamo davanti a due mondi distanti. Per fortuna in campo vanno 11 contro 11 e il risultato non lo fanno i ricavi, gli ingaggi, gli sponsor. Il fatturato del Napoli, tuttavia, dipende proprio dal tesoro della Champions: che manca da due stagioni e che ritorna proprio quest'anno. Con una previsione di entrata che oscilla tra i 50 e gli 80 milioni di euro. Il Maradona, poi, non regge il confronto reddituale con gli impianti-modello tipo Anfield Road: il Liverpool introita 45 milioni di euro grazie a tour, museo e attività collaterali.
Il Mattino