«Napoli, fidati di Lozano: sarà l'anno della consacrazione»

«Napoli, fidati di Lozano: sarà l'anno della consacrazione»
Secondo goleador della storia della nazionale messicana, Jared Borgetti ricorda il suo strepitoso gol all'Italia nel 2002 ed è sicuro del rilancio del connazionale...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Secondo goleador della storia della nazionale messicana, Jared Borgetti ricorda il suo strepitoso gol all'Italia nel 2002 ed è sicuro del rilancio del connazionale Hirving Lozano, reduce da una stagione col Napoli non esaltante.

Sono passati vent'anni da quel suo gol a Buffon al Mondiale 2002.
«Sembra essere accaduto ieri. Fu un gesto istintivo, da attaccante puro. Ho fatto tanti gol con il Messico ma quello contro l'Italia è stato molto significativo, perché arrivato contro una grande nazionale come quella azzurra. Inoltre è stato fatto a Buffon, il miglior portiere di sempre, e a marcarmi era Maldini, tra i migliori difensori della storia. Ma credo che né lui né Buffon si aspettassero che potessi segnare girato di spalle, da quella angolazione, e mettendo il pallone a giro sul secondo palo».

Se quel gol fu storico, lo fu anche quello del napoletano Lozano alla Germania nel 2018.
«Parliamo di due gol diversi. Alla fine noi non riuscimmo a battere l'Italia, mentre nel 2018 i ragazzi sconfissero la Germania campione del mondo. Quel gol fu importante perché rappresentò una vittoria storica, che generò molto entusiasmo in tutto il paese».

Quel Lozano giocava ancora a sinistra, mentre adesso al Napoli è schierato come ala destra. Dove lo vede meglio?
«Senza dubbio a destra, perché in quella posizione è molto bravo a cercare il fondo e poi a crossare. La sua principale abilità è quella dell'assist dalla fascia, e quindi per me a destra rende meglio. In quella posizione, inoltre, ha dimostrato di saper inserirsi molto bene sul secondo palo, facendo diversi gol. A sinistra, invece, ho l'impressione che si finisce col limitarne il talento e le potenzialità».

Nell'ultima stagione il Chucky è stato spesso fermo per problemi fisici.
«Mi è dispiaciuto molto, anche perché si è sempre fatto male quando giocava in nazionale. È stato sfortunato, soprattutto nel caso della brutta lesione all'occhio, che lo ha costretto a una lenta ripresa. I tanti infortuni ne hanno condizionato il recupero totale e un rendimento regolare e costante».

In passato Lozano ha lasciato capire di poter lasciare il Napoli: questo è il club giusto per lui?
«Ho sempre pensato che dovesse restare al Napoli, anche quando aveva perso il posto da titolare per gli infortuni o durante il primo anno con Gattuso, quando ha faticato ad adattarsi. Se in Olanda è stato uno dei migliori, in Italia ha dovuto confrontarsi con una concorrenza importante. Ma ha imparato molto, soprattutto a livello tattico. Lozano non è solo un attaccante da gol e assist ma anche un giocatore che si sacrifica per la squadra arretrando in difesa e questo aspetto lo ha migliorato molto ultimamente. Ha imparato a farsi trovare sempre pronto e adesso gli tocca dimostrare di meritare il posto da titolare in ogni partita».

In Messico ci si aspetta molto da lui.
«Sappiamo benissimo che può fare la differenza con le sue qualità. È rapido, astuto, ha sviluppato un forte carattere e ha ancora margini di miglioramento per crescere e rilanciarsi. Per me può giocare ad alti livelli in ogni campionato».

Crede che il prossimo campionato potrà essere quello del rilancio?


«Credo che sia arrivato il momento di tornare a dimostrare quanto già fatto in passato. Spero vivamente che il prossimo sia un grande anno per la nazionale messicana al Mondiale, così come per il Napoli».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino