Avellino, trattative col Taranto per prendere Diaby e Antonini

Lupi a caccia di rinforzi per uscire dalla zona playout

Avellino-Juve Stabia: il derby si è concluso 0-0
Quando un allenatore come Rastelli, a campionato in corso, prende in mano una squadra in crisi di identità, gioco e persino spaesata, può provare a dare una scossa...

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Quando un allenatore come Rastelli, a campionato in corso, prende in mano una squadra in crisi di identità, gioco e persino spaesata, può provare a dare una scossa emotiva, un volto tattico con nozioni basilari, trasmettere un pizzico di tranquillità, sfruttare la concorrenza che si innesca nel gruppo, ma non certo immettere qualità nei piedi dei singoli calciatori.

La classe, ovvero la materia prima che nel calcio fa la differenza tra un giocatore e l'altro soprattutto in attacco, è spesso innata nel bomber di razza, capace di far gol da ogni angolazione, nel trequartista, che ti inventa la giocata in un fazzoletto o nell'esterno, che salta l'uomo come un birillo e ti crea la superiorità numerica. Qualità, per restare al reparto offensivo, che nell'Avellino attuale si intravedono a sprazzi perché Gambale, sebbene da lodare e incoraggiare, resta un attaccante acerbo è da svezzare, Kanoute e Trotta quest'anno si accendono ad intermittenza, mentre Russo non può di certo togliere sempre le castagne dal fuoco. Di Micovschi, Ceccarelli, Guadagni, del sempre misterioso Murano e del sempre infortunato Di Gaudio si sono invece perse le tracce.

Ecco perché, tralasciando di parlare degli assenti, Massimo Rastelli non ha fatto drammi del pari interno contro la Juve Stabia dimostrandosi addirittura un tantino soddisfatto: In questa fase ed in alcuni reparti ha sottolineato - stiamo raschiando il barile. Peccato, però, che dopo una buona fase di preparazione della manovra, la squadra non ha trovato la giocata giusta negli ultimi metri. Il perché il tecnico di Pompei lo ha individuato nella scarsa lucidità di alcuni elementi costretti agli straordinari. In realtà nel film di queste sedici gare finora giocate il copione è stato quasi sempre lo stesso. Soprattutto in questa fase, però, è normale che un tecnico menta sapendo di mentire per trarre il massimo dal materiale a sua disposizione in attesa del mercato di riparazione. La verità che per adesso dalla stanza dei bottoni nessuno dice, infatti, è quella che dai movimenti di gennaio in attacco e in mediana si deciderà il destino di questa stagione ponendo le basi per il futuro. Senza uno stoccatore al quale aggrapparsi, inutile nasconderlo, sarà difficile invertire il trend andando oltre una tranquilla salvezza, al massimo con un anonimo playoff di consolazione.

Non a caso, sotto traccia, De Vito e Rastelli stanno da tempo valutando profili di attaccanti centrali (almeno uno) da alternare a Gambale. Per intenderci le caratteristiche dovranno essere quelle di Andrei Galabinov o Gigi Castaldo in modo da riportare Marcello Trotta nel suo ruolo naturale e, se non si riuscirà a piazzare altrove, anche lo stesso Jacopo Murano che ha ancora un altro anno di contratto. Insomma un attaccante importante in grado di immettere in organico quel quid di classe che manca, ma anche di infondere un barlume di speranza per un girone di ritorno che possa scuotere una tifoseria, depressa e brontolona, ma anche rivitalizzare la stessa squadra che vedrebbe premiati in maniera diversa gli sforzi settimanali.

Al netto di questa prima fase di lavoro di Massimo Rastelli, del resto, emerge chiaramente che la difesa ne ha tratto giovamento non solo per le ultime due gare in cui non ha subito gol. Lo stesso, anche se qui la coperta è cortissima, può dirsi per la mediana dove è stato individuato in Casarini il leader al quale bisogna solo augurare che possa reggere questi ritmi fino alla fine. Da qui al 23 dicembre, quando scatterà la pausa, sarà pertanto quasi inutile interpellare allenatore e direttore sportivo su movimenti di mercato che, in realtà, sono già in atto. Da una prima stima, che andrà come sempre verificata in sede di definizione delle varie trattative, non sarà una sessione con pochi movimenti. Anzi. A guardare sul binario di partenza c'è quasi mezza rosa tra chi ha da mesi la valigia pronta e chi potrebbe prepararla: Sbraga, Scognamiglio, Micovschi, almeno uno tra Marcone e Forte, Micovschi, Guadagni, Franco e gli incerti Ceccarelli, Di Gaudio, Murano ai quali potrebbe aggiungersi persino uno tra Aya e Illanes.

In entrata, invece, gli occhi sono puntati su tre centrocampisti, uno o due attaccanti (dipende da Murano) e, in base alle posizioni di Forte, Aya e Illanes, anche un portiere e un difensore. Non a caso, nel dopo gara contro il Taranto di domenica scorsa l'imbufalito Eziolino Capuano ha già bussato alla porta di D'Agostino e De Vito per chiedere notizie di Micovschi, Illanes e Murano. Se per il primo c'è più di una promessa, per gli altri due ci sarà da discutere anche perché l'Avellino ha a sua volta chiesto notizie di Aboubakar Diaby, ventenne centrocampista della Costa D'Avorio, e del difensore brasiliano Matias Antonini che mercoledì è anche andato in gol contro il Crotone. Prospetti che l'Avellino osserva da vicino ben sapendo che, per dare una svolta ad un campionato finora disastroso, i veri investimenti andranno fatti in attacco e in mediana indipendentemente dalle partenze.
 

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Il Mattino