Maffezzoli sferza la Sidigas: «Voglio una squadra aggressiva»

Maffezzoli sferza la Sidigas: «Voglio una squadra aggressiva»
Il nuovo corso della Scandone Avellino si chiama Massimo Maffezzoli. Il tecnico veronese da qui alla fine del campionato avrà il compito di condurre la Sidigas ai playoff o...

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Il nuovo corso della Scandone Avellino si chiama Massimo Maffezzoli. Il tecnico veronese da qui alla fine del campionato avrà il compito di condurre la Sidigas ai playoff o comunque ad una onorevole conclusione.


Voglia e determinazione hanno contraddistinto le prime ore da capo allenatore del coach biancoverde. «Faremo parlare il campo», afferma. Lo stile è differente da quello del predecessore. La pacatezza di Vucinic viene messa nel dimenticatoio, per le ultime cinque gare di campionato spazio alla voglia di vincere di un Maffezzoli rampante e desideroso di farsi ricordare non solo per essere l'assistente di Meo Sacchetti in Nazionale. Avellino ha bisogno di un allenatore con un atteggiamento propositivo, che magari in allenamento alzi la voce per strigliare i giocatori, che dovranno sottostare alle direttive tecniche.
 
Nel giorno della presentazione da capo allenatore, ad introdurre il tecnico c'è Nicola Alberani. Il ds ritorna dopo una lunga assenza davanti ai microfoni. «Massimo è un professionista serio ed è cresciuto tanto negli anni, merita quest'opportunità e gli affidiamo la squadra con convinzione, perché ha le competenze tecnico tattiche per aiutarci». Il manager forlivese non dimentica di salutare l'amico Vucinic. «La Scandone ha perso una delle migliori persone che abbia avuto alle sue dipendenze, senza di lui non saremmo mai arrivati al secondo posto in una situazioni così complicata. Si è trovato a gestire l'emergenza, cambiare prima non penso avrebbe risolto i nostri problemi, problemi che esistono in tutte le squadre, e non ha ricevuto un trattamento di favore». La Sidigas è a questo punto nella mani di Maffezzoli a cui toccherà il compito di scuotere la squadra, per raggiungere i playoff e non rendere quest'annata totalmente fallimentare. Per il veronese, prima volta da capo allenatore, Avellino è una grande opportunità. «È una bella sfida, un passaggio fondamentale per la mia carriera. Mi gratifica la scelta del club ed a noi tutti ci piacerebbe raggiungere la postseason». L'entusiasmo del tecnico appare contagioso, chissà se lo sarà anche per i giocatori a cui ha chiesto innanzitutto aggressività. Dai primi allenamenti si è notata disponibilità, certo sono pochi per capire quale sarà il futuro: «C'è voglia di segnare una strada diversa - chiosa Maffezzoli, che aggiunge - voglio più aggressività».


Il coach dovrà anche recuperare qualche atleta che ha perso per strada gli stimoli, cercare di dare fiducia a tutti. Non è da escludere che qualche cambiamento tecnico possa avvenire già nel corso della giornata di domenica. «Tutti dovranno avere la loro possibilità spiega l'allenatore - però dobbiamo portare tutti sulla stessa pagina, l'obiettivo finale passa dall'impegno e dalla coesione di tutto il gruppo». Ovviamente oltre a lavorare tecnicamente sarà necessario ricomporre le spaccature, divergenze presenti in ogni spogliatoio, che per Maffezzoli si traduce in un «niente di irrisolvibile». Tuttavia il tempo stringe ed adesso le partite pesano ancora di più rispetto ad un mese fa, la classifica si è ulteriormente complicata e del terreno è stato perso. «Sono 35 giorni fondamentali per il futuro di tutti, ma ora bisogna cambiare le dinamiche». Il primo banco di prova è una bella sfida, perché gli irpini voleranno in Sardegna per affrontare la Dinamo, sua ex squadra. «A Sassari giocheremo per dare il massimo, la prima risposta che mi aspetto dalla squadra è in termini di impegno e di energia, andremo lì per fare la nostra partita, se sarà sconfitta non dovrà essere per nostre mancanze». Per la giornata di domenica la Sidigas mette in programma una reazione, per lo meno emotiva, cercando di mettere da parte i problemi per fare squadra. Quale sarà il futuro di questi attori non è noto, né quale sarà il futuro del club. Tutti sono al centro dell'attenzione e le prossime gare potranno segnare il destino di atleti, staff e dirigenti. «Credo fortemente in questo gruppo ribadisce Alberani, aggiungendo - i conti li faremo alla fine». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino