Maignan, individuato il primo tifoso colpevole degli insulti razzisti: ha urlato «ne**o di me**a» 12 volte

Daspo di 5 anni per il colpevole degli insulti razzisti al portiere del Milan

Mike Maignan
In merito ai cori razzisti nei confronti di Mike Maignan durante Udinese-Milan, nella giornata di lunedì 22 gennaio è stato individuato il primo tifoso colpevole...

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In merito ai cori razzisti nei confronti di Mike Maignan durante Udinese-Milan, nella giornata di lunedì 22 gennaio è stato individuato il primo tifoso colpevole dell'accaduto, come riportato dall'agenzia Ansa. Il questore di Udine infligge Daspo di 5 anni per il colpevole degli insulti al portiere rossonero.

Maresca su Maignan: «Ho agito da fratello, poi ho garantito ai giocatori che lo avremmo tutelato»

Ha ripetuto per 12 volte "negro di m...".  È la prima delle persone individuate dalla polizia di Stato ad aver offeso Mike Maigna. Si tratta di un uomo di 46 anni della provincia di Udine, già conosciuto dalle forze dell'ordine e nei cui confronti il questore Alfredo D'Agostino ha emesso un Daspo di 5 anni. È stato denunciato in stato di libertà.

L'Udinese ha deciso di bandire a vita il tifoso dallo stadio con effetto immediato e lo ha comunicato tramite una nota ufficiale: «Udinese Calcio comunica, a valle dell’individuazione del primo responsabile dei deplorevoli insulti razzisti a Maignan, che il soggetto in questione sarà, a tempo indeterminato, bandito dal nostro stadio con effetto immediato. La società conferma il suo impegno contro il razzismo e ritiene fondamentale l’applicazione di misure forti per mandare un concreto messaggio contro le discriminazioni, non solo nel calcio, ma nella società. Il Club tempestivamente, già da sabato sera, ha lavorato in stretta collaborazione con le Autorità mettendo a disposizione tutte le sue telecamere e la strumentazione d’avanguardia di cui è dotato il Bluenergy Stadium al fine di dare un riscontro rapido alle indagini ancora in corso. L’Udinese ringrazia la Questura di Udine per la collaborazione e conferma la sua fermezza nel colpire i responsabili degli insulti che infangano l’etica sportiva del club, della Regione, della città di Udine e di una tifoseria che, da sempre, sono un modello di integrazione e rispetto».

 

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Il Mattino