«Sono emozionato». Roberto Mancini lo ripete più volte e con un po' di timidezza, anche dopo la presentazione ufficiale. «Mi sembra normale anche la...
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Mancini, parlando con i media, conferma di sentirsi selezionatore più di ct. E' chiaro nelle sue linee guida: niente stage, spazio a giovani e senatori, rispetto per i club che vanno aiutati e per i giocatori che vanno preservati. Soprattutto nessuna interferenza con le giovanili, nemmeno con l'Under 21. «A ognuno la sua Nazionale». E non è uno slogan. «Diventare commissario tecnico penso che sia la massima aspirazione per ogni allenatore. Sono tanti anni che guido i club e questo è il momento giusto per diventare ct perché bisogna fare qualcosa per la Nazionale, non essere andati ai Mondiali - per chi tifa Italia da sempre - è difficile da accettare. Per me è stato abbastanza semplice scegliere. Può capitare anche un momento difficile, ma la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia è un lutto. Spero di poter riportare l'Italia alla vittoria. Il mio impegno è questo».
RIVINCITA IN PANCHINA
«Da ct voglio vincere quei trofei che non sono riuscito a conquistare da calciatore azzurro. Ci sono andato solo vicino. Il mio impegno sarà per riportare la Nazionale ad alti livelli, sul tetto del Mondo e sul tetto di Europa. Io da giocatore ci sono andato solo molto vicino. Cominceremo presto con il campionato europeo: sono tanti anni che non lo vinciamo... Mancini esce, dunque allo scoperto. Anche perché «guidare l'Italia è il massimo Per uno come me che nel 1978 in Nazionale con l'Under 14. E adesso i dirigenti della Federcalcio mi hanno fatto sentire quello che volevo, cioè che mi volessero al 100%. Ringrazio tutti gli allenatori che Ho avuto in carriera e che mi hanno fatto crescere. Se sono qui lo devo anche a loro
MESSAGGIO AI CALCIATORI
«Le cose che chiedo ai giocatori sono dedizione, lavoro, tutte cose abbastanza normali.
Il Mattino