Mancini e Insigne, il patto di ferro per vincere l'Europeo con l'Italia

Mancini e Insigne, il patto di ferro per vincere l'Europeo con l'Italia
Insigne ha giocato quasi per intero le 15 partite disputate con la Nazionale da quando c'è Mancini in panchina. E, nelle occasioni in cui è stato...

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Insigne ha giocato quasi per intero le 15 partite disputate con la Nazionale da quando c'è Mancini in panchina. E, nelle occasioni in cui è stato sostituito, è rimasto in campo almeno per 72'. C'è un feeling speciale tra questi due 10 - nell'Italia, infatti, Lorenzo porta sulle spalle questo numero che è stato messo in bacheca dal Napoli poco più di vent'anni fa in onore di Maradona - e lo ha ribadito lo stesso commissario tecnico in una intervista alla Gazzetta dello Sport: «Per noi Lorenzo è unico. Per il ruolo di raccordo, per come lega la squadra è il giocatore meno sostituibile». Ecco perché non solo è puntualmente convocato, ma non viene mai tirato fuori dal Mancio al contrario di quanto è spesso accaduto a Napoli, con momenti di tensione: quante volte una parte della tifoseria lo ha fischiato ingiustamente al San Paolo? 

Mancini punta sempre e a occhi chiusi sul capitano del Napoli perché, esattamente come un grande 10, è imprevedibile con i suoi movimenti e i suoi tocchi. Peraltro, Insigne riesce ad essere più brillante in Nazionale perché meno pressato dal lavoro in fase difensiva, da coperture che nel Napoli a lungo andare possono affaticarlo: spesso e volentieri arretra fino alla sua area di rigore. Il ct azzurro apprezza la qualità e la dedizione di Insigne, ben calato nel gruppo azzurro, ed è convinto che sarà protagonista all'Europeo, quello che la Nazionale punta a vincere. Lorenzo è cresciuto sul piano tattico e caratteriale ed è stato uno dei giocatori del Napoli per cui l'arrivo di Gattuso nel dicembre 2019 è stato un toccasana, perché con Ancelotti il rapporto era da tempo finito. In quei periodi difficili, Mancini e il suo vice campano Salsano ci sono stati sempre per lui.

Prima della missione Europa e del suo trentesimo  compleanno (4 giugno), Insigne e l'agente Pisacane si confronteranno con il presidente De Laurentiis e l'amministratore delegato Chiavelli sul prolungamento del contratto, che scade il 30 giugno 2022. L'idea del capitano è chiarissima: continuare e chiudere la carriera in azzurro, orgoglioso di portare quella fascia sul braccio. Ma a quali condizioni economiche? Si ragionerà su un aumento dell'attuale stipendio di 4,6 milioni che potrebbe portare Insigne ad essere l'azzurro più pagato (attualmente è Koulibaly, 6 milioni).

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Il Mattino