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Sala piena all'Istituto francese di Napoli in via Crispi e tanta emozione per l'anteprima mondiale di “Maradona uno scugnizzo di Napoli”, il docufilm del regista egiziano Mohamed Kenawi, prodotto da Domino Film e Al Jazeera Documentary. Un'ora sull'onda dei ricordi, dopo l'introduzione del console francese a Napoli, Laurent Burin des Roziers, e il saluto del vicepresidente del Napoli, Edoardo De Laurentiis.
Kenawi è andato alle scoperta delle tracce di Maradona a Napoli, a oltre un anno dalla sua morte, affidandosi a una guida speciale: Sergio Siano, il fotoreporter del Mattino che iniziò la sua carriera proprio seguendo le partite e gli allenamenti di Diego, in quel luogo magico che era il Centro Paradiso di Soccavo.
Dopo la proiezione, il dibattito con Kenawi e Siano sulla forza del rapporto tra Diego e Napoli, con gli interventi della fotografa Yvonne De Rosa, che ha curato la rassegna dedicata a Maradona un anno fa presso il centro commerciale Jambo-1 di Trentola Ducenta (Caserta), rappresentato in sala dall'amministratore Salvatore Scarpa, dei professori Oscar Nicolaus e Vittorio Dini, tra i fondatori del Te Diegum nel 1991, del professore Bruno Siciliano, che negli anni Ottanta rinunciò a due cattedre di ingegneria all'estero per poter continuare a vivere da vicino il sogno Maradona, e di alcuni dei protagonisti del docufilm: Mario Casti Farina, che ha disegnato il murale di Diego e sua figlia Dalma al Centro Parasdiso; Omar Suleiman, ristoratore e attore palestinese; Maria Cacialli, regina della pizza dedicata a Diego; Erasmo Petringa, autore della colonna sonora, e il piccolo Francesco che indossava la maglia di Maradona.
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