Maradona, «magia» infinita: in un anno vincono le squadre di Diego

Dopo Boca, Napoli, Barça e Argentina trionfa un’altra squadra di Maradona: il Siviglia vincitore dell’Euroleague

Maradona al Siviglia
È l’anno di Diego, c’è poco da fare. L’anno delle squadre che con lui hanno scritto la storia: adesso fa festa anche il Siviglia, vincitore a...

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È l’anno di Diego, c’è poco da fare. L’anno delle squadre che con lui hanno scritto la storia: adesso fa festa anche il Siviglia, vincitore a Budapest dell’Europa League, che lo accolse nel 1992 quando sembrava ormai un reietto, dopo la squalifica per cocaina e che per qualche mese lo fece illudere di poter tornare quello che era stato prima dello stop per doping.

E poco importa che finì malissimo: con quel «Bilardo, la puta que te parió» con cui la Mano di dios, reagì duramente dopo una sostituzione nella partita con il Burgos che Diego Maradona non gradì affatto. Aveva poco meno di 32 anni e in quella che sarebbe stata la sua ultima avventura europea (avrebbe poi chiuso la carriera al Newells Old Boys), mostrò tutti i volti del calciatore divenuto ormai infelice: ingrassò, regalando colpi di magia pura, senza mettere da parte le sua “cattive abitudini”. Ma la sua “benedizione” arriva anche al Siviglia, dopo l’Argentina, il Boca Juniors, il Barcellona e il Napoli: un trofeo pure anche gli andalusi. Olè. L’Europa League, dopo un Mondiale, la Liga, la serie A e il campionato argentino di apertura. In meno di un anno.

Sarebbe stata magia pura se avesse vinto pure l’Argentinos Juniors, la squadra in cui ha esordito all’età di 15 anni (che invece è solo tredicesimo in classifica) e il Newells Old Boys, quella con cui ha chiuso la sua carriera (che è poco più su, al decimo posto). La prima e l’ultima, ovvero società simboliche, anche se non proprio i club che hanno segnato la sua esistenza. In ogni caso, è incredibile la serie vincente, anche perché l’Argentina non vinceva la Coppa del mondo dal pomeriggio dell’Azteca del 1986, il Napoli dal 1990, il Boca Juniors dal 2020 e il Barça dal 2019. Insomma, un bel filotto di emozioni e di trionfi. Nel nome di Diego. E per festeggiare, non a caso, Gomez dopo la finale di Europa League vinta con la Roma, ha indossato proprio la maglia numero 10 di Maradona ai tempi del Siviglia. In suo onore. Perché tutti lo ricordano, il grande Diego: ovunque è andato ha lasciato il segno. E oggi a Castel Volturno Stefano Ceci, il suo inseparabile amico, donerà a De Laurentiis, a Di Lorenzo e alla squadra il calco del piede di Maradona. 


Barcellona, Boca e Napoli hanno provato, subito dopo la morte di Maradona, ad organizzare un triangolare proprio in ricordo della grande stella argentina. Evidentemente Diego avrà “apprezzato” da lassù. Il primo a vincere nel nome di Maradona è stato il Boca Juniors, vincitore nel campionato argentino per due punti davanti al Racing. Poi è stato il turno dei Mondiali in Qatar e la “sua” Argentina è tornata a trionfare in un Mondiale, dopo quello della consacrazione del Diez. Poi è stata la volta del Napoli, a secco da 33 anni, e del Barcellona, che pure era reduce da quattro stagioni di digiuno, oltre a pagare il prezzo alla partenza di Messi. Insomma, eccoli lì felici la sua nazionale e il suo popolo e tutti i club che hanno voluto Diego e che hanno amato Diego.

Perché anche il Barcellona e il Siviglia, dove non ha mai vinto nulla, lo avevano accolto come un trionfatore. In ogni città Maradona ha creduto di poter rinascere: Barcellona ha significato per lui l’approdo in Europa, Siviglia dove sbarcò in concomitanza dell’anniversario della scoperta delle Americhe, 500 anni dopo l’impresa di Cristoforo Colombo e tutti, e dove sognava di dimostrare di poter tornare il numero uno dopo la squalifica di 15 mesi per doping rimediata in Italia e prima dello stop definitivo della Fifa durante il Mondiale degli Usa. 



Tra l’ottobre 2022 e maggio 2023, dunque, Boca Juniors, Argentina, Napoli, Barcellona e Siviglia hanno sollevato trofei e vinto campionati. In maniera epica. Forse solo il Barcellona non ha fatto festa nel nome di Diego, anche perché abituati e non poco a vincere, ma per il resto tutti hanno letto dei segnali legati al Pibe de oro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino