Morla, accuse alle figlie di Maradona: «Si sentiva tradito e derubato da loro»

Morla, accuse alle figlie di Maradona: «Si sentiva tradito e derubato da loro»
Un annuncio in grande stile. «Quando mi ascolteranno capiranno che il diavolo non è così malvagio». Matias Morla, avvocato e amministratore dei beni...

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Un annuncio in grande stile. «Quando mi ascolteranno capiranno che il diavolo non è così malvagio». Matias Morla, avvocato e amministratore dei beni di Maradona, torna in tv ad oltre quattro mesi dalla morte dell'ex campione, «un amico per cui ho pianto tanto». Poche parole per annunciare la sua presenza lunedì 5 aprile, alle ore 20.30 di Buenos Aires (le 01.30 in Italia), al programma “Tv Nostra” condotto dal giornalista Jorge Rial su America Tv. Dal giorno della scomparsa di Maradona, Morla si era fatto vivo soltanto con alcuni polemici messaggi su Twitter dedicati a Dalma e Gianinna, le figlie di Diego e Claudia Villafane, le donne che hanno accusato, non solltanto a voce ma anche con una circostanziata denuncia in tribunale, di avere raggirato il padre. 

E a loro, da quanto si è saputo, Morla rivolgerà le parole più dure nell'intervista che sarà trasmessa nel giorno di Pasquetta. «Sapete cosa diceva Diego delle figlie? Mi salutano su Twitter ma non vengono a trovarmi». Dalma e Gianinna hanno esposto una tesi differente, anche in tribunale: intorno all'ex campione dell'Argentina e del Napoli era stato creato da tempo un “cordone” da parte di Morla, una sorta di isolamento affidato a Maxi Pomargo, tuttofare di Diego e cognato dell'avvocato. Niente incontri, niente telefonate, come se si dovesse nascondere qualcosa.

Morla è stato al fianco di Maradona negli ultimi anni. Ne ha curato i contratti e anche la causa nei confronti di Claudia Villafane presso il tribunale di Miami. Diego aveva accusato l'ex moglie di avergli sottratto 4 milioni di dollari per investimenti in Florida e si era in quel momento creata una profonda frattura con Dalma e Gianinna, che si erano schierate dalla parte della madre. «Stava combattendo fino alla morte con loro - ha detto Morla nell'intervista ad America Tv - Si sentiva tradito e derubato». 

L'avvocato ha chiarito di non aver concesso questa intervista per liberarsi di un peso o lanciare accuse. «Con i miei nemici non ho niente di personale», ha spiegato nell'anticipazione del lungo colloquio con Jorge Rial. L'aspetto curioso della vicenda è che il giornalista avrebbe voluto in studio per parlare del caso Maradona l'ex moglie di Diego, ma Claudia Villafane ha risposto di non sentirsela anche se i rapporti con il professionista sono ottimi: l'agenzia Plan V della Villafane aveva curato l'organizzazione del matrimonio di Rial. «Ma io faccio il giornalista e così ho deciso di ascoltare la versione di Morla».

Farà sicuramente scalpore l'intervista di Morla, che non risulta tra i sette indagati della magistratura di San Isidro per la morte di Maradona ma che viene indicato come il responsabile della pessima gestione che ha provocato il suo declino fisico, fino al tragico evento del 25 novembre. I tifosi di Maradona che organizzarono una marcia per chiedere giustizia esposero cartelli con le foto di Morla e del neurochirurgo Leopoldo Luque accanto alla scritta “Non è morto, lo hanno ucciso”. Amministratore della Sattvica SA, la società che gestiva i contratti e il marchio dell'ex campione, Morla non ha ancora prodotto in tribunale tutti i documenti relativi a beni e conti bancari del Pibe affinché l'avvocato incaricato della successione, Sebastian Baglietto, possa procedere alla divisione tra i cinque figli eredi.

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Il Mattino