Marek presenta Napoli ai tedeschi «Vogliamo tornare a far festa»

Marek presenta Napoli ai tedeschi «Vogliamo tornare a far festa»
«Fin dal primo momento ho capito che il calcio è tutto per i napoletani, una religione o una malattia che ti accompagna ogni giorno». Marek Hamsik presenta...

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«Fin dal primo momento ho capito che il calcio è tutto per i napoletani, una religione o una malattia che ti accompagna ogni giorno». Marek Hamsik presenta così la squadra azzurra e la sfida di Europa League ai tedeschi di Sport1. «Per il futuro non si può escludere nulla, ma qui ho un rapporto speciale con i tifosi, c’è un grande affetto. Poi hai tutto, dal sole al buon cibo. In questo momento non penso di andarmene».


Il capitano è la faccia di un Napoli che ha meravigliato l’Europa. «Il nostro gioco è bello da guardare, ma difficile da attuare. La nostra forza è il possesso della palla, ci divertiamo quando attacchiamo, ma dobbiamo anche difendere e correre molto» ha continuato. «Ci alleniamo molto in settimana soprattutto per la velocità del nostro attacco. Sarri ci chiede sempre tanta attenzione in campo. È un fumatore incallito, per fortuna non può portare la sigaretta in panchina».

Sul record di gol assoluto, Marek sa bene quanto Diego valga ancora per i napoletani. «Maradona significa ancora molto per questa città, è il numero uno e lo sarà sempre. Vorremmo sfumare un po’ il suo mito vincendo un altro scudetto. Sono passati troppi anni dall’ultima vittoria importante, sarebbe fantastico rivivere quei tempi. Io l’erede? Io sono un calciatore diverso, ma sono fortunato ad averlo superato nel numero di gol».

«Abbiamo vissuto più di metà campionato in vetta con la Juventus, proveremo a dare il tutto per tutto quest’anno. I bianconeri hanno una squadra fortissima che vale 600 milioni di euro, non possiamo confrontarci dal punto di vista economico, ma vogliamo fare qualcosa di incredibile e batterli» ha confessato il capitano. «Sono sicuro, questa volta tocca a noi. Anche l’Europa League è per noi importante, vogliamo provare ad arrivare lontano. La cresta è il mio marchio di fabbrica. Abbiamo una bella squadra, un gran gruppo dentro e fuori dallo spogliatoio. Lavoriamo col sorriso». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino