Mertens, eterno nove: due gol per far dimenticare Osimhen

Mertens, eterno nove: due gol per far dimenticare Osimhen
Due squilli che hanno risvegliato una città. Dries Mertens ha impiegato 19 minuti per diventare il protagonista della partita di domenica sera contro la Lazio. Tanto gli...

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Due squilli che hanno risvegliato una città. Dries Mertens ha impiegato 19 minuti per diventare il protagonista della partita di domenica sera contro la Lazio. Tanto gli è bastato per mettere in ginocchio - in senso figurato e materiale - la difesa biancoleceste, sotto gli occhi di quel Sarri che tre anni fa lo trasformò di un ibrido esterno d'attacco nel centravanti più prolifico della storia del Napoli. 

L'infortunio di Milik aprì le porte dell'attacco a Mertens, che da quel momento non si è mai tolto di dosso l'etichetta di falso nove. L'intuizione è targata Ciccio Calzona, collaboratore di Sarri nel 2016, collaboratore di Spalletti oggi. Fu Calzona, infatti a volere più di tutti che Mertens facesse il passaggio dalla fascia all'area di rigore, ne capì le qualità e il fiuto per il gol. Intuizione non banale, perché ha cambiato le sorti della stagione del Napoli, così come quelle della vita di Mertens. Ecco perché anche domenica, dopo la doppietta contro la Lazio, lo stesso Dries ha voluto regalare una maglia a Calzona. All'interno del numero 14 una dedica speciale: «A Ciccio, l'uomo che ha cambiato la mia vita». Difficile equivocare le parole di Mertens, messe nero su bianco. Anzi, nero su azzurro, quello di una maglia che adesso il belga sogna di vestire praticamente a vita. 

Il contratto, infatti, prevede una data di scadenza: giugno 2022, ma le intenzioni di Mertens sarebbero quelle di restare. A ancora a lungo. Lo ha detto più volte lo stesso giocatore, e come se non bastasse, sua moglie Kat Kerkhofs lo ha confermato in una lunga intervista ai microfoni di HLN.be. «Se dovessi scegliere io rimarrei a Napoli. Io e lui abbiamo trovato un paradiso qui, un paradiso nascosto in un guscio ruvido. Siamo dei privilegiati, abbiamo una bella vita, ma non vedo l'ora che arrivi la fine della sua carriera. A Napoli non possiamo uscire, tutti pensano di poter ottenere un pezzo di lui e non è divertente. Ma non so come sarà la vita di Dries quando smetterà. Se sei abituato a giocare davanti a 50 mila persone, come ti sentirai quando ti serviranno queste scariche di adrenalina? Lui mi risponde che se la godrà e basta. Dries è un dio a Napoli». Insomma, anche le parole della signora Mertens non lasciano spazio a particolari interpretazioni. Non una novità visto che negli anni Dries non ha mai negato il suo grandissimo attaccamento a questa terra. Al resto, poi, ci pensano i gol: per ora sono 139. E dopo la partita di domenica contro la Lazio anche Osimhen ha capito di avere tutto il tempo per tornare in campo perché il belga è già pronto a fare le sue veci: da vero nove, anzi da eterno nove. 

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Il Mattino