Insulti razzisti nelle giovanili di Recale-Micri: gli ospiti protestano, poi sostituzione e scuse

Le due squadre a centrocampo
Con i piedi il giocatore del Recale è bravo. "Vi ha insegnato il pallone" dirà alla fine qualcuno a lui vicino. Con le parole un po' meno, tanto da...

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Con i piedi il giocatore del Recale è bravo. "Vi ha insegnato il pallone" dirà alla fine qualcuno a lui vicino. Con le parole un po' meno, tanto da rendersi protagonista di offese di stampo razzista rivolte a un coetaneo di origini dominicane. Il teatro è la partita tra Recale e Micri. Torneo del campionato under 17 regionale.

I due hanno la "disavventura" di frequentare la stessa area del campo. Scontri di gioco, gomitate, furbate, prese di posizione. Tutto lecito. Sul campo. Poi, in occasione di un calcio piazzato in favore del Recale  si marcano in area e dall'attaccante di casa parte l'offesa: "Nero di m...". La risposta è da aplomb, rivolta ad un compagno di gioco: "per cortesia scambiamoci l'avversario: questo marcalo tu".

Ed allora la seconda e terza offesa. La richiesta all'arbitro di fare attenzione, la risposta di non aver sentito nulla. La partita prosegue fino alla quarta offesa. Urlata e ascoltata da tutti: panchine, spettatori, dirigenti. Non si può più far finta di nulla. «Noi siamo scattati verso l'allenatore del Recale chiedendo di sostituire il ragazzo perché l'offesa era inaccettabile» racconta Carlo Capone, dirigente accompagnatore del Micri.

L'allenatore avverario ritarda la sostituzione. Sugli spalti c'è un po' di movimento. Il presidente del Recale scende in campo e spinge il suo allenatore al cambio immediato. Poi arriveranno le scuse al Micri. «Avremmo gradito una reazione immediata anche da parte del tecnico - continua Capone - comunque la cosa importante è che questi episodi non passino inosservati. Si deve intervenire immediatamente ed in modo duro altrimenti non colmeremo mai il gap che ci separa dai paese più avanzati. In tema di razzismo le cose fortunatamente stanno cambiando ma ancora troppo lentamente. Lo scorso anno fu preso di mira un nostro ragazzo nigeriano. Oggi questo episodio. Non si può transigere anche se fortunatamente le cose  vanno meglio». Appuntamento a giovedì per le decisioni del giudice sportivo. Il Comitato non scherza. Il razzismo va perseguito. 

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Il Mattino