Il futuro del Milan in Europa League è appeso a un filo sottile, sottilissimo. Tra oggi e domani (al massimo lunedì) l’Uefa emetterà il suo verdetto:...
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LE SCADENZE
Nel frattempo, in casa Milan si aspetta anche l’ultima tranche dell’aumento di capitale di Yonghong Li. Si tratta degli ultimi 32 milioni di euro e la scadenza è fissata a domani. In caso contrario, interverrà il fondo Elliott. Da ricordare che proprio le «incertezze sul rifinanziamento del debito e sugli effetti passivi da pagare entro ottobre 2018» sono stati un elemento cruciale nella decisione della Camera investigativa di rinviare il Milan a quella giudicante, negando il 22 maggio il Settlement Agreement legato alle violazioni del Financial Fair Play. In generale, il Milan rischia di pagare caro i dubbi della Uefa sull’effettiva solidità finanziaria di Yonghong Li, che sta cercando soci per uscire dall’impasse, ma non è riuscito a concretizzare nulla prima del giudizio del massimo organismo continentale. Diventa così fondamentale il viaggio a Londra di Marco Fassone con il direttore esecutivo, David Han Li, braccio destro del presidente, e con il direttore commerciale, Lorenzo Giorgetti. Ci sarebbe un’offerta d’acquisto portata dalla banca d’affari Merryl Lynch, già advisor del proprietario cinese del club nel tentativo, fin qui infruttuoso, di rifinanziare il debito da 303 milioni di euro con Elliott. La novità sarebbe che gli acquirenti americani non si accontenterebbero di una quota di minoranza (49%), ma puntano al 75%. Le offerte sul tavolo arrivano anche da altri due pezzi grossi della finanza statunitense: Goldman Sachs e Morgan Stanley. È una corsa contro il tempo, che rischia di non bastare per ribaltare al Tas di Losanna la sentenza Uefa.
Salvatore Riggio Leggi l'articolo completo su
Il Mattino