Si è fermato il cuore generoso del bombardiere dell'Arenella, come era soprannominato il pugile napoletano Mario Lamagna, scomparso ieri a 78 anni. Ammiratissimo nella...
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Lamagna incontrò tutti i grandi in nove anni di carriera, esclusi Benvenuti e Monzon. Fu seguito all'inizio da Geppino Silvestri, il maestro della Fulgor, e poi da Gigi Proietti a Roma, dove si era trasferito per il servizio di leva nella Marina Militare. Conquistò il titolo di campione d'Italia della categoria medi l'11 marzo del 70 nel match contro Luigi Patruno a Caserta. Due anni dopo, si sarebbe riconfermato tricolore. Il ritiro nel 73. Nei 52 incontri disputati ha collezionato 36 vittorie (19 per ko), 15 sconfitte e 1 pari. Dopo l'addio al ring, Lamagna fu assunto dal Banco di Napoli come autista, su segnalazione di un dirigente suo tifoso. Per un po' collaborò anche con una società pugilistica di Mugnano. Negli ultimi 14 anni aveva lottato contro l'Alzheimer: difficile stabilire se fosse stato vittima della malattia neurodegenerativa per i colpi ricevuti sul ring. Da due anni era allettato per un ictus. Il bombardiere dell'Arenella ha combattuto a lungo, arrendendosi solo ieri. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino