A lungo amato o odiato, senza vie di mezzo, Muhammad Ali era divenuto col tempo una sorta d'icona globale: una figura rispettata e riverita, quasi al di sopra delle parti;...
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LOUISVILLE Ali non crebbe in un ghetto nero, come molti degli avversari che avrebbe negli anni sfidato e sconfitto, ma in un quartiere della piccola borghesia nera di una città segregata del primo sud, Louisville in Kentucky. In quel sud, violento e razzista, il giovane Alì, ancora Cassius Clay, trovò nella palestra lo strumento di un riscatto che fu da subito razziale quanto e più che sociale. Prima di divenire, in forme diverse, icona globale, Alì lo fu di un mondo nero che cercava la sua emancipazione in un'affermazione identitaria centrata sulla riscoperta delle origini africane, la contrapposizione, talora estrema, all'America bianca e la costruzione di una specifica ed eccentrica religiosità islamico-statunitense. Icona afroamericana, Ali fu anche attore pienamente e consapevolmente politico. Il suo fu un protagonismo marcato da gesti coraggiosi e di grande dignità: la sua obiezione di coscienza durante la guerra del Vietnam, che gli sarebbe costata gli anni migliori della sua carriera pugilistica; la critica della politica estera del suo paese e delle tante ipocrisie che l'accompagnavano; le utopie pan-africaniste; la denuncia della corruzione imperante nel mondo della boxe.
MALCOM X Non mancarono momenti bassi ed errori madornali, su tutti la scelta di schierarsi contro Malcolm X quando questi fu espulso dalla Nazione dell'Islam o d'insultare gratuitamente (e reiteratamente) il suo grande rivale Joe Frazier, presentandolo come uno zio Tom, mentre Frazier si adoperava per aiutarlo e si recava addirittura alla Casa Bianca per perorarne la causa con il Presidente Nixon (Ali vide la sua licenza a combattere sospesa per 4 anni, dal 1967 al 1971, per renitenza alla leva).IL RITORNORitornato a combattere nel 1971, e subito sconfitto da Frazier, Ali non era solamente un altro pugile più lento e appesantito, capace di compensare il perduto gioco di gambe solo col pugno e, soprattutto, con la straordinaria capacità di assorbire e mediare i colpi ma anche un altro soggetto politico.
Un soggetto non più confinato in un recinto strettamente statunitense, ma proiettato su una scala vieppiù globale.
Il Mattino