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La punizione di Firenze che ha portato al gol di Rrahmani l'ha proposta a Spalletti uno dei suoi uomini storici dello staff tecnico, Daniele Baldini, quello che si occupa in maniera specifica dello studio delle palle inattive e della successiva applicazione negli allenamenti. Baldini è stato con Spalletti a Roma dal 2005 al 2009, poi nell'esperienza in Russia con lo Zenit San Pietroburgo, di nuovo a Roma e nell'Inter: da calciatore era il difensore-capitano dell'Empoli, un gigante del reparto arretrato, e per 4 anni ebbe come allenatore proprio l'attuale tecnico del Napoli.
Baldini prima analizza numerosi schemi da palla inattiva e poi sceglie quali sottoporre al tecnico, sia situazioni da calcio d'angolo che calci di punizioni da posizione diverse: a quel punto viene condivisa tra i due la decisione su quali schemi provare in allenamento e si passa alla fase due, quella dell'esercitazione sul campo di Baldini con gli azzurri.
La finta di Zielinski di disinteressarsi della battuta per lasciarla a Insigne e poi il suo ritorno improvviso sul pallone per pennellare di sinistro un cross perfetto, poi girato in gol di testa da Rrahmani, è stata studiata da una punizione battuta dal Borussia Dortmund: campionato 2018-2019, partita contro il Werder Brema, in quel caso fu Guerreiro a fingere e crossare di sinistro con Reus che rimase fermo e Paco Alcacer realizzò di testa. La punizione battuta dal Napoli è stata ancora più imprevedibile perché mentre Guerreiro è un sinistro naturale Zielinski invece calcia con tutti e due i piedi e quindi avrebbe anche potuto mettere direttamente la palla in mezzo con il destro. Difficile quindi la lettura della situazione da parte dei difensori viola perché tenendo presente la possibilità di battuta diretta da parte di Insigne erano tre le possibili soluzioni che si potevano sviluppare da quel calcio da fermo.
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