Napoli-Barcellona, Mazzarri e quell'abbraccio con Guardiola: «Che emozione i complimenti di Pep»

Nella partita del Torneo Gamper 2011 Pep vinse ma esaltò gli azzurri

Mazzarri e Guardiola prima del Trofeo Gamper 2011 a Barcellona, vinto dai catalani per 5-0 contro il Napoli
Pep Guardiola è un grande allenatore non soltanto perché ha vinto tutto nella sua carriera. È un professionista sensibile, riempie di attenzioni ed elogi i...

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Pep Guardiola è un grande allenatore non soltanto perché ha vinto tutto nella sua carriera. È un professionista sensibile, riempie di attenzioni ed elogi i suoi colleghi, talvolta esagerando: Spalletti, prima del sorteggio degli ottavi Champions 2022-2023, disse che quella del tecnico del City era una tattica per scaricare sugli avversari il peso delle responsabilità prima di una partita. Sarà. Nell'agosto 2011 Guardiola sedeva sulla panchina del Barcellona e affrontò il Napoli nel Trofeo Gamper, una classica con cui i catalani aprono la stagione. Dall'altra parte c'era Walter Mazzarri con quel gruppo di giocatori che un mese dopo avrebbero debuttato in Champions e nella successiva primavera conquistato la Coppa Italia.

Il Napoli perse per 5-0 ma quello che successe dopo, negli spogliatoi del Nou Camp, colpì molto Mazzarri, al punto da dedicare al colloquio nella stanza di Guardiola le prime pagine dell'autobiografia “Il meglio deve ancora venire”, scritta nove anni fa con il giornalista Alessandro Alciato per Rizzoli quando era alla guida dell'Inter. Walter disse a Pep: «Sei bravo, qui siete i moschettieri tutti per uno e uno per tutti». Facile fare i complimenti a un mostro sacro del calcio. Colpì la risposta di Guardiola, che aveva studiato a fondo il Napoli prima di quella amichevole (ammesso che per una squadra come il Barça possano esistere partite amichevoli): «Sai che ai miei ragazzi ho detto di stare attenti al tuo Napoli, di cogliere il senso del vostro gioco? Perché attaccate con cinque uomini in contemporanea. Avete perso, ma a un certo punto ci avete messi in grossa difficoltà, per almeno mezz’ora, e ti assicuro che non ci capita tutti i giorni. Mi piace tantissimo il vostro gioco e non preoccuparti: stavolta il risultato non vale niente». Una stretta di mano e un abbraccio, le strade poi si divisero.

Il 12 marzo, tornando a Barcellona, Mazzarri non troverà Guardiola ma quello stesso spirito che proverà ad accendere Xavi, che adesso occupa quella prestigiosa panchina. E stavolta neanche per il Napoli sarà un'amichevole. 

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Il Mattino