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Proprio come i bambini al parco. Quelli che fanno gol nella partitella con gli amici e poi esultano felici. Era quella la faccia di Osimhen dopo il gol del raddoppio contro il Cagliari. Un colpo che assomigliava molto a quello del ko, con un dolce scavetto al termine di una galoppata di quasi 50 metri. Pallone in rete e mani al cielo, mentre sul volto del 22enne nigeriano si disegnava un sorriso bello come il sole. La gioia è durata poco più di un paio di minuti, quelli necessari alla premiata ditta Fabbri-Mazzoleni (arbitro e Var) ad annullare il gol e a cancellare il sorriso tra non pochi dubbi per un presunto contatto decisivo di Osimhen ai danni di Godin a due passi dall'area di rigore. Alla luce del pareggio finale del Cagliari, quindi, il rimpianto è doppio. Come sarebbe finita Napoli-Cagliari se quel gol fosse stato convalidato e se Osimhen fosse rimasto in campo tutta la gara. Perché dopo poco dal gol annullato, Victor è stato anche costretto a uscire per uno scontro testa-testa con Ceppitelli (tre punti di sutura per il nigeriano uscito sanguinante). «Sto bene e già non vedo l'ora che arrivi la prossima partita, daremo tutto fino alla fine», ha commentato su Twitter l'attaccante in serata. Al suo posto è entrato Mertens, che però non ha inciso sulla gara né ha aiutato il Napoli a mantenere lontano dalla propria porta i pericoli firmati Cagliari. Insomma, con o senza Osimhen è un altro Napoli. Lo dice anche il risultato, visto che senza il nigeriano gli azzurri hanno perso un preziosissimo punto di riferimento al quale aggrapparsi con i lanci lunghi.
Ma questa volta, però, non basta la zampata di Osimhen.
Anche contro il Cagliari, infatti, Victor si è dato tanto da fare per aiutare la squadra, non solo in fase realizzativa. Da quando è tornato a pieno regime, il Napoli ha trovato in lui il porto sicuro nel quale rifugiarsi nei momenti di difficoltà, l'uomo da cercare con la palla alta o da lanciare in profondità quando può sprigionare tutta la sua velocità. Non è più un mistero, perché quando Osimhen scatta, le difese avversarie tremano. Con quello contro il Cagliari, i gol stagionali salgono a 8, bottino di tutto rispetto per l'attaccante che tra infortunio alla spalla e Covid ha praticamente saltato tutta la fase centrale della stagione. Nel 4-2-3-1 di Gattuso, infatti, Osimhen è il terminale offensivo perfetto. Non solo perché ha la possibilità di sprigionare la sua velocità nell'uno contro uno, ma perché adesso è riuscito anche a creare il giusto feeling con i compagni. Ieri avrebbe anche avuto la possibilità per altri due gol, ma prima con un colpo di testa e poi con un mancino in corsa ha spedito il pallone di poco largo rispetto alla porta difesa da Cragno. Errori, certo, ma che non bastano a oscurare la sua prestazione generosa. Nella volatona finale per la Champions i suoi gol sono diventati sempre più importanti, anzi fondamentali. Il prossimo obiettivo nel mirino è lo Spezia: per allungare la striscia di gare consecutive in gol e far riprendere in fretta la marcia europea al Napoli di Gattuso.
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