C’è tutta la Napoli che ama il Napoli nella notte della verità. Ci sono volti noti e migliaia di persone comuni stipate in un San Paolo pieno fino a straripare, come in altri...
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La città che si stringe intorno alla squadra è tutta una teoria di azzurro: ognuno ha una sciarpetta, una maglia, un simbolo, una bandierina piccola o grande con i colori del Napoli, perché la notte è importante e bisogna far sentire ai ragazzi in campo l’amore vero dei tifosi. Anche la tribuna vip è pienissima. Però lì gli ospiti d’onore non portano bandiere azzurre: sono due ambasciatori, quello di Corea e quello d’Indonesia. Il primo, Lee Yongjoon, invitato personalmente dal presidente De Laurentiis; il secondo, August Parengkuan, ospite al San Paolo dal sindaco De Magistris.
Si godono la partita e sorridono, applaudono, cercano di non sembrare di parte, ma quando i distinti del San Paolo si ricoprono di bianco e fanno comparire la scritta “Napule”, entrambi restano estasiati e applaudono con vigore. Applaudono con meno entusiasmo quando Higuain la mette dentro dopo pochi secondi, ma comunque mantengono l’aplomb che il ruolo impone ad entrambi.
Pronti via, il Napoli preme, i volti sono tesi, anche quelli del gruppo di attori di Made in Sud che generalmente in tv sono sorridenti e sereni: nella notte più importante del campionato è difficile restare con il sorriso sulle labbra. Però bastano una manciata di secondi dopo il fischio d’inizio per ritrovare la gioia: il Napoli la mette dentro e tutta la tribuna vip fa un balzo in piedi.
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Il Mattino