Inviato a Kiev Finalmente parla Milik: «Normale essere felici di essere qui, ma non dimenticate che la Champions...
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Finalmente parla Milik: «Normale essere felici di essere qui, ma non dimenticate che la Champions l'ho già giocata», dice. Non è un esordiente, ci tiene a sottolineare nel caso qualcuno pensasse che fosse una specie di "nerd" capitato qui solo per caso. Cinque partite e un gol, all'Apoel Nicosia, il 10 febbraio del 2014 quando era all'Ajax. «Con Il Napoli sta succedendo tutto tanto velocemente: ogni giorno mi sento sempre più parte di questa squadra e il merito è dei miei compagni e del mio allenatore». È la prima volta che il polacco parla da quando è al Napoli, non lo ha mai fatto né a Dimaro né dopo. La conferenza sembra quasi uno sketch: la Uefa, dice il Napoli, lo autorizza a rispondere ad appena due domande. Che peraltro durano una eternità: perché il traduttore deve prima ripeterle in inglese e poi successivamente in ucraino. Un calvario. «In Champions non esistono delle partite facili e la Dinamo Kiev è un avversario di altissimo livello che ci renderà la serata complicata». Squadra dell'est, come è dell'est pure Milik. Ma in Ucraina la cortina è rimasta ancora in piedi, mentre la Polonia con l'ingresso nella Ue ha cambiato il suo volto. «Ho visto la Dinamo giocare, mi piace. Poi c'è un grande pubblico: ma noi conosciamo il nostro valore e sappiamo che stasera possiamo disputare una partita importante». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino