Diciamoci la verità: per come si erano messe le cose nei primi minuti di gioco, l'esordio del Napoli in campionato rischiava di diventare come quello di una giovane...
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Grazie a Dio, però, a un certo punto Sarri si è ricordato che tra un tentativo di abboccamento con Diawara e l'ennesimo palo in fronte rimediato da Cairo e Maksimovic, Giuntoli almeno un nuovo acquisto l'ha finalizzato e dunque, con Ciro Mertens, ha messo in campo pure Milik. E da lì la musica è cambiata, trasformando la messa da requiem del primo tempo in una tarantella indemoniata. Due gol (di cui uno, il primo, bellissimo) in meno di tre minuti: una capacità di fare centro così, a freddo, che manco Robin Hood e Rocco Siffredi messi assieme. Questo è Ciro Mertens, il cui ingresso in campo ha dimostrato una volta di più che a parità di altezza talvolta è la cazzimma a fare la differenza. Poi, vabbe', lascia che per un calcio in faccia a Zielinski in area prima ti danno un rigore e poi te lo tolgono però tu almeno ci hai provato. E se non ci provi alla prima di campionato quando ci vuoi provare? Leggi l'articolo completo su
Il Mattino