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I punti di partenza sono due: De Laurentiis non intende liberare Spalletti dal contratto che lo lega al Napoli fino al 2024 (è sicuro che i suoi mal di pancia mostrati negli ultimi mesi verranno curati al primo incontro) mentre Giuntoli ha qualche margine in più per rescindere, ma solo perché sono 8 anni che lavora fedelmente al servizio del club azzurro. Non sono nubi sulla scudetto, sono normali dinamiche esplose a maggio solo perché ormai il campionato è finito con un mese di anticipo e dunque tutto già può essere discusso. Ma per il presidente, la permanenza di Giuntoli e quella di Spalletti viaggiano su due binari paralleli. Non ha mai fatto scegliere dal ds il proprio allenatore (motivo per cui Giuntoli non ha mai capito perché il destino di Gattuso fosse legato al suo), al massimo si è consigliato. Dunque vediamo cosa c'è da attendersi nei prossimi giorni.
Luciano Spalletti rientra in mattinata e dirigerà la ripresa degli allenamenti a Castel Volturno dopo i due giorni liberi concessi ai campioni di Italia. Ha ancora degli obiettivi sportivi da conquistare: il record dei punti di Sarri (dunque superare quota 91), far vincere il titolo di capocannoniere a Osimhen, e provare a chiudere la stagione con altre 4 vittorie. Mentalità da cannibali. Quella che ha messo nel cervello dei suoi. De Laurentiis e Spalletti non hanno mai avuto un rapporto caloroso: nessuna cena intima, pochi incontri informali. Una scelta del patron dopo gli innamoramenti sbandierati nel passato.
La Juve vuole Cristiano Giuntoli. «Ha tante possibilità, sceglierà lui», ha detto ieri John Elkann, Ceo della Exor, a Napoli. Ma De Laurentiis non lo libererà facilmente, soprattutto se la destinazione è davvero il club bianconero. Anche lui ha un anno di contratto e Giuntoli sa bene che la risoluzione non è un operazione banale. Nel caso di addio, andando via anche Beppe Pompilio, non è da escludere la pista della promozione di uno tra Micheli e Mantovani, ora allo scouting. Vero, piace Accardi ds dell'Empoli. Ma ha due anni ancora con Corsi e l'Empoli si è legata al dito il fatto che il Napoli, negli ultimi anni, non ha mai riconosciuto nulla nella rivendita dei calciatori passati per lì.
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