Squadra poco brillante da un punto di vista atletico e involuta sotto il profilo del gioco: la prestazione contro l'Arsenal è la fotografia del calo azzurro da inizio...
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Il Napoli è arrivato a pezzi nel momento più importante dell'anno perdendo nettamente il doppio confronto con i Gunners e vedendo sfumare il sogno di arrivare fino il fondo all'Europa League, ultimo obiettivo della stagione dopo l'eliminazione nella fase a gironi in Champions e ai quarti di finale in Coppa Italia e con la corsa scudetto già da tempo archiviata dalla Juve.
Un possesso palla lento e improduttivo: atleticamente il Napoli ha confermato tutte le difficoltà emerse già da tempo, la squadra procede sempre alla stessa velocità senza riuscire ad imprimere il cambio di ritmo necessario per mettere in difficoltà avversari solidi e ben messi in campo come l'Arsenal. Nessun guizzo in fase offensiva negli uno contro uno, eccezion fatta per uno spunto efficace di Fabian Ruiz nel primo tempo e un altro di Insigne, grande affanno sulle seconde palle quasi sempre vinte dai Gunners, una differenza netta emersa in tal senso soprattutto all'Emirates ma anche al San Paolo.
Un Napoli spento sul profilo atletico e come ardore agonistico. E' vero che Ancelotti aveva preparato un assalto ragionato per evitare di esporsi alle ripartenze dell'Arsenal ma il Napoli è stato totalmente privo di quell'intensità necessaria per mettere paura in avvio agli inglesi. L'effetto ambientale che aveva spinto la formazione di Emery all'andata non ha sortito effetti positivi sul Napoli nella partita di ritorno al San Paolo. Mai una vera e propria fiammata, partita scialba e piatta quella degli azzurri. L'unico pronto, tonico, reattivo e pronto a sfidare a muso duro gli azzurri è stato Koulibaly che contro l'Arsenal si è confermato ancora una volta l'unico top player di livello assoluto del Napoli.
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Il Mattino