«I nostri fratelli giocano a calcio». Passione comune e condivisa in famiglia. Entrambe indossano la maglia azzurra, entrambe sono alla prima esperienza con il Napoli...
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«Il calcio femminile è un sacco bello. Non solo talento, servono strutture per crescere, oltre ad un percorso di resilienza e perseveranza. Tutte quelle che si avvicinano, si appassionano», spiega la giocatrice ex Roma. Musica e pallone binomio perfetto. «Suono il pianoforte, mio padre la chitarra. Non pensi al resto, quando suoni: le mani vanno da sole. Quando giochi è come se fossi in meditazione», afferma Livia, che ha apprezzato la statunitense Mia Hamm e preferisce Alia Guagni. Tempo d’estate, pure a settembre. «Il lungomare di Pozzuoli è simile ad alcune cittadine della California. Il mare mi fa sentire a casa», conclude Capparelli.
Bionda e longilinea, si è integrata bene e subito nel nuovo contesto all’ombra del Vesuvio. «Ho praticato atletica e pallamano», ammette Hjohlman, che ama la pizza e considera Leo Messi il giocatore più interessante. «Napoli è una bella città con persone carine e appassionate». Sincera dichiarazione d’amore. «Il calcio femminile in Italia sta crescendo tanto». Merito anche del Napoli femminile e delle sue talentuose calciatrici. Capparelli e Hjohlman sono tra queste.
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Il Mattino