È un tiepido sole di fine settembre quello che batte sul volto di Remon e Jeroen sul lungomare di Napoli. Capire chi siano e cosa facciano in città non è poi...
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A proposito. «Non ci proveremo neanche a prendere i biglietti perché c'è il divieto di vendita per noi olandesi, chiedono i nominativi e i documenti». E allora è già pronto il piano B. «La vedremo in un bar o in un ristorante». Alloggiano al centro storico e hanno già in programma cosa fare nei questi giorni. «Idee chiare: un po' di spiaggia, poi vogliamo visitare Napoli Sotterranea e fare una gita sul Vesuvio».
La partita sembra quasi un pretesto. Anche perché dal punto di vista del risulato non sembra che abbiano grosse aspettative, anzi. «Il Napoli è troppo più forte: non è escluso che perderemo 3-0, abbiamo poche possibilità. Certo, la palla è rotonda ma è difficile. Il nostro giocatore preferito è El Ahmadi, ma con quelli del Napoli non c'è partita».
Remon e Jeroen non sono originari di Rotterdam, ma quando possono vanno sempre a vedere le partite della loro squadra del cuore. «Con il treno ci vuole meno di un'ora per raggiungere la città, ma quando si giocava solo di domenica per noi era più facile. Ora che le gare sono di sabato o di venerdì per noi che lavoriamo è tutto più scomodo, ma facciamo il possibile per non mancare mai». Contro il City, quando il Feyenoord è stato travolto per 0-4 dalla squadra di Guardiola, non erano allo stadio. «Impossibile trovare un biglietto dalle nostre parti: praticamente c'erano tutti abbonati che avevano esercitato il diritto di prelazione per il loro posto». D'altra parte in Olanda il de Kuip è uno degli impianti più caldi: sempre tutto esaurito. «Quando abbiamo vinto il campionato a maggio abbiamo festeggiato per un giorno intero per tutta la città».
Non erano mai stati a Napoli ma hanno già trovato le loro passioni. «Siamo stati subito rapiti dalla bellezza delle le donne e dalla bontà della pizza. In 24 ore ne abbiamo già mangiate tre a testa». Un pizzico di ironia, quella che non deve mancare mai quando si parla di calcio. Alla faccia dei loro colleghi che qualche anno misero a ferro e fuoco Roma in occasione della gara di Europa League. Ma è chiaro che se i tifosi del Feyenoord fossero tutti come Remon e Jeroen non ci sarebbe stato bisogno di alcuna restrizione. A proposito, quando si parla degli altri supporter olandesi si tengono vaghi. «Non sappiamo se verranno altri tifosi, ma a noi interessa poco. Siamo qui e ci va già bene così». Con il sole che li riscalda, il mare dall'altra parte della strada e quell'inconfondibile look da straniero in gita con l'aria tutt'altro che da attaccabrighe. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino