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Presto per dirlo, anche perché al momento è fermo per infortunio, ma la domanda è legittima: è già cominciato il dopo-Insigne nel Napoli? Senza voler entrare nel merito della cifra che il Toronto gli ha assicurato per le prossime stagioni nella Mls, Lorenzo è un capitale tecnico, anche se negli ultimi mesi il suo rendimento è stato al di sotto del suo standard: in campionato 4 gol, peraltro nessuno su azione. Spalletti ne apprezza le qualità, non si sognerebbe di scaricarlo perché ha già firmato per il Toronto, con un show televisivo che sarebbe stato meglio per tutti risparmiarsi, tuttavia il tecnico è stato costretto dagli eventi - l'infortunio muscolare nel primo tempo di Napoli-Sampdoria - a studiare alternative al capitano. Ce ne sono due già pronte: Elmas e Lozano, che però sul lato sinistro ha spesso sofferto. «Io al posto di Insigne? Deciderà Spalletti», se l'è cavata così El Chucky dopo la doppietta al Bologna.
Spalletti verificherà le condizioni fisiche e mentali di Insigne, perché alle intenzioni - spendersi per la maglia azzurra fino all'ultima partita - bisogna far corrispondere i fatti.
E' certamente Insigne che deve dare il segnale più importante a Spalletti e ai compagni, più che mai uniti come si è visto anche a Bologna quando il tecnico ha messo in campo Osimhen: chi usciva, cioè Mertens, lo ha accolto con un largo sorriso. Ed è questa l'armonia che deve esserci, a prescindere dai ruoli, dalla fascia, dalle scelte.
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