Napoli, contro la Juve fumata nera per Koulibaly e Mertens: sono out

Napoli, contro la Juve fumata nera per Koulibaly e Mertens: sono out
Inviato a Castel Volturno L'evento di domenica non riesce a risvegliare Ciro Mertens, non riesce a rassodare i suoi muscoli divenuti tutto d'un tratto di seta. La...

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Inviato a Castel Volturno

L'evento di domenica non riesce a risvegliare Ciro Mertens, non riesce a rassodare i suoi muscoli divenuti tutto d'un tratto di seta. La condizione esistenziale e atletica del belga non è mutata in queste ore, in questa vigilia da batticuore che separa dalla notte del ritorno a Napoli di Maurizio Sarri, il tecnico che lo ha consacrato goleador: alza ancora una volta bandiera bianca Dries e non c'è bisogno di attendere la vigilia per capire che non ci sarà. E nulla da fare anche per Koulibaly che, se tutto va bene, potrà riaggregarsi al gruppo a inizio della prossima settimana. Gli esami di ieri mattina fanno frenare i medici, che temono una disastrosa ricaduta. Insomma, trovandosi in ballo, gli unici che hanno qualche chance di ballare, perché muoiono dalla voglia, sono Allan e Makismovic. E Gattuso ha ragione di essere ottimista solo per il brasiliano, anche se il serbo potrebbe ritagliarsi uno spazio, magari partendo in panchina.


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L'ATTESA
Che notte: quella con la Juve è da sempre una di quelle partite in cui si può fare la storia. Gattuso si avvicina alla sfida sapendo bene che i particolari sono essenziali: e i metodi di lavoro sono gli stessi di Sarri, per certi versi. Ieri, infatti, con i suoi collaboratori è rimasto a Castel Volturno a vedere e rivedere, quasi in maniera maniacale, le ultime gare in trasferta della Juventus di Sarri. Poi, sempre con Gigi Riccio al suo fianco, è rimasto davanti alla tv per studiare la Juventus in azione con la Roma. La gara di Coppa Italia con la Lazio gli consegna un gruppo pieno zeppo di entusiasmo: ed è chiaro, da quel poco che ha detto alla sua squadra ieri, che Rino deve aver tratto indicazioni molto positive dalla gara di martedì, perché la sua vigilia è un inno all'ottimismo. Ripeterà, ancora, alla squadra che per battere la Juventus non serve un miracolo ma una prestazione fatta di grinta, determinazione e rabbia. C'è una parola a cui è affezionato in maniera particolare in queste ore: «Veleno». Lo ripete ogni volta che può. A tutti.

NON È UNA GARA COME LE ALTRE

Rino ha già capito che Napoli-Juventus per i tifosi azzurri non è una partita come le altre. E c'è un dato su tutti: sono già circa 32mila i tagliandi venduti. Molto probabile che il record di spettatori stagionali, stabilito in occasione della gara con il Brescia (45.770) venga abbattuto. Comunque un segnale importante per gli azzurri. Gattuso, per sua fortuna, può scegliere a centrocampo, soprattutto se Allan tornerà a essere disponibile. Ma contro la Juve probabile che sia solo Demme a partire titolare, per evitare stravolgimenti sulla mediana. Gattuso è da ieri con la testa all'impegno in assoluto più difficile, di fronte l'avversario peggiore, contro cui chiunque parte sfavorito. Ringhio insiste: questo Napoli non può sentirsi già rinato, non possiamo fare lo stesso errore commesso dopo la gara dell'Olimpico. Troppe cose orrende sono accadute non più tardi di cinque giorni fa, con la Fiorentina. Quindi non si possono gonfiare già i pettorali e lanciare sfide alla Juventus, dopo aver battuto finora solo il Sassuolo in campionato da quando è stato mandato via Ancelotti. Il passaggio alle semifinali non annuncia un bel niente, né primavera né riscosse, al massimo un'ombra di disgelo dopo il grande freddo. Chiaro che sulla carta, in questo momento, la Juve di Sarri è ben altro: è un avversario forse ancora fuori portata. Quindi prudenza obbligata, squarci di ottimismo misto a orgoglio ma senza esagerare, i lavori sono ancora in corso. Ma Gattuso ha tutto in mano, è il leader totale di questa situazione. È l'uomo giusto al posto giusto nel momento più critico. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino