OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Il sole di Napoli deve avere stordito ieri mattina Klopp e i suoi durante la passeggiata in via Partenope. Al Maradona la squadra dei Fenomeni è stata quella di Spalletti. Ha mortificato il Liverpool vice campione d’Europa con i suoi gol e le sue azioni al limite della perfezione. Un’opera d’arte.
Meraviglioso Napoli, hai regalato forti emozioni alla tua gente che può sognare dopo la prima partita di Champions League. Mai così bello, mai così forte. Scatenati quei ragazzi trascinati da Anguissa, che ha ieri giocato probabilmente la migliore partita della sua carriera. Tutti pronti a lottare su ogni pallone.
Come Osimhen che ha giocato anche se aveva problemi fisici e infatti è uscito dopo 40 minuti. Una lezione di calcio quella data ai Reds, alla terza sconfitta consecutiva a Fuorigrotta. Non si pensi che il Liverpool non è più il Liverpool di un tempo, peraltro recente. Non c’è stata partita, anche se di fronte il Napoli aveva alcuni tra i migliori giocatori al mondo. L’organizzazione tattica è stata impeccabili, con ripartenze puntuali e giocatori bravi a lanciarsi negli spazi concessi dai difensori. Spalletti se l’è giocata benissimo: calcio vero, nessun timore. Ha umiliato il sempre allegro Klopp, al quarto ko a Napoli, con una mossa geniale, dando piena libertà di azione ad Anguissa, che partiva dalla trequarti e spesso si allargava a sinistra, come è accaduto in occasione del gol, quando ha infilato il pallone tra le gambe di Alisson dopo aver costruito l’azione. Disorientati gli avversari: come fermarlo?
Il Napoli era entrato subito in partita. E in che modo. Il palo esterno di Osimhen dopo 43 secondi e il rigore di Zielinski al 5’, un colpo da lucidissimo cecchino da parte di quel ragazzo polacco che ha tra i suoi estimatori proprio Klopp. Piotr ha suggellato con una doppietta questa notte, approfittando all’inizio della ripresa con ottimo tempismo di una mancata trattenuta dell’appannato Alisson. È la stagione del rilancio per il centrocampista che nello scorso campionato aveva fortemente deluso: si è accesa una nuova luce.
Fin dalle primissime battute ritmo impressionante, da grande squadra abituata a questo palcoscenico.
Questo è un successo pesantissimo, difeso anche da Meret, concentrato in tutti gli interventi. Ci sono altre cinque partite da giocare per conquistare la qualificazione, tuttavia il Napoli è su un’ottima strada. Mertens, presente in tribuna con la maglia numero 10 che gli regalò Maradona, è stato felice di vedere la squadra giocare con questo spirito e questa organizzazione. Qualcosa di insolito per il calcio italiano, che nelle altre sfide Champions non ha lasciato una bella impressione, se non per quella reazione della Juve nel secondo tempo a Parigi.
Il Napoli di Spalletti, l’unica squadra ad aver vinto nel primo turno di Coppa, è veramente europeo. Sa unire la bellezza alla concretezza, con un ritmo impressionante che mette al tappeto l’avversario, si chiami Lazio o Liverpool. Ci sono giocatori che hanno raggiunto un livello straordinario. Si pensi a Lobotka, che anche ieri ha dominato a centrocampo. I colpi di mercato della scorsa estate - oltre a Kim e Kvara si ricordi Olivera, che ha annullato Salah - sono stati studiati con cura e il risultato è quello che si sta vedendo in queste settimane. Napoli è una città che ha vissuto con passione i sogni di gloria, vedendoli poi frantumarsi sul più bello come castelli di sabbia. La sensazione, di fronte a quanto si è visto contro il Liverpool che si è fatto davvero piccolo al Maradona, è che adesso si possano davvero scrivere pagine di storia.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino