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Ci sono giocatori che hanno il destino scritto in faccia. Uno di questi è Victor Osimhen. Ci provi qualcuno a dirgli che forse stasera, contro il Liverpool non sarà titolare. Proverà fino all'ultimo secondo a convincere Spalletti e i medici che quel fastidio all'adduttore è assolutamente sopportabile e che lui è pronto a tutto pur di non rinviare il suo ritorno in Champions. Sono tre anni e mezzo che attende, da quel Lille-Ajax del 27 novembre del 2019. Ha anche segnato due reti in quella fase a gironi. «Proveremo stamane e poi decidiamo». Tutto è stato fatto perché lui ci sia: riposa da tre giorni praticamente, e i test hanno escluso che si tratti di una lesione. Solo un affaticamento muscolare. Il piano B? Raspadori falso nove. Anche se la soluzione più logica è quello di schierare fin da subito Simeone. In ogni caso, la formazione anti-Liverpool è praticamente scritta sulla lavagnetta. Forse, per scriverla, Spalletti si è fatto aiutare visto il tutore al braccio destro necessario dopo l'intervento alla clavicola fratturata. Nessun ritiro pre-partita per il Napoli, un'altra scelta inedita per il tecnico azzurro. Stamane l'appuntamento è a Castel Volturno per l'allenamento del mattino: poi la squadra resta assieme fino alla partita, tra pranzo, riposo, merenda e seduta tattica.
Non è la notte per inventarsi nulla. Ci vuole struttura solida, buona organizzazione, una affidabilità difensiva (i due gol rimediati con Lecce e Lazio sono un campanello d'allarme), disponibilità al sacrificio.
Sarà una grande festa al Maradona, lo stadio è praticamente sold out, con 50 mila biglietti venduti e la città che si fermerà per tre ore (Insigne, da Toronto, fa sapere in una intervista esclusiva a Prime Video «che tiferà per i suoi ex compagni»). La capienza massima. Solita allerta legata all'attivo di duemila tifosi del Liverpool e servizio d'ordine delle grandi occasioni. Euforia alle stelle in città, dove davvero tutti sembrano essersi riavvicinati a questo progetto tecnico raffinato nel tempo dalla società, avendo fede nei giovani e a un allenatore sapiente e gioco di qualità. «Scenderemo in campo senza timori e senza essere rinunciatari, perché queste squadre se ne accorgono e ti schiacciano emotivamente, altrimenti», dice il capitano Di Lorenzo, alla prima con la fascia in Champions. È uno degli eroi di Wembley, la notte magica in cui l'Europa del calcio incoronò l'Italia campione. Ci vuole quello spirito per riuscire a battere il Liverpool: «Saremo undici come loro, abbiamo due gambe e due braccia come loro, poi tutto sta nel confronto in campo. Sono grandi campioni ma con le nostre qualità e il nostro entusiasmo legato anche al fatto che in molti non hanno tanta esperienza, potremo metterli in difficoltà». È la Champions. Aurelio De Laurentiis non ci sarà: da oggi è ospite dal Festival del Cinema di Venezia. Intanto, esordio anche per gli azzurrini in Youth League con il Liverpool presso il centro sportivo di Cercola alle ore 14.
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