Napoli, per le nuove maglie firmate EA7 è corsa contro il tempo

L'allenamento del Napoli a Dimaro (Foto Alessandro Garofalo)
DIMARO FOLGARIDA È una corsa contro il tempo. Perché è evidente che la scelta di autoprodursi le maglie ha un rovescio della medaglia, ovvero che le maglie...

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DIMARO FOLGARIDA È una corsa contro il tempo. Perché è evidente che la scelta di autoprodursi le maglie ha un rovescio della medaglia, ovvero che le maglie nuove non sono ancora pronte. Qui nel ritiro in Val di Sole non ci sarà la tradizionale presentazione perché le maglia e il materiale tecnico “made in Napoli” arriveranno solo a ridosso dell’inizio del campionato, pochi giorni prima l’esordio con il Venezia al Maradona.

La novità è che tra pochi giorni verrà anche formalizzata l’intesa con il partner di questa operazione ovvero EA7 Emporio Armani. Che il prossimo anno apparirà, dunque, sulle casacche azzurre con il suo logo. Ma EA7 ha una partnership importante con il club azzurro, ma è stato De Laurentiis in prima persona a essersi occupato di tutto ciò che riguarda il kit della prossima stagione. Con i prodotti che arriveranno a ridosso di Ferragosto. Sul filo della prima giornata di serie A.

Ma De Laurentiis è convinto che questa sia la scelta giusta. Anche se in queste ore, a Dimaro, è impegnato quotidianamente in video conferenza per poter curare produzione e trasporto dei prodotti che vengono realizzati in parte in Asia e in parte anche in Italia. Ma è convinto che questa passo sia necessario e che nel medio termine i vantaggi saranno notevoli, soprattutto in termini di vendite all’estero delle maglie del Napoli.

La scelta di virare verso la produzione delle maglie (top secret il colore della seconda e della terza maglia) è legata proprio agli introiti nel merchandising lontano dall’Italia. I numeri dei tifosi del Napoli sparsi per il mondo, secondo il patron azzurro, dovrebbero garantire incassi maggiori. Da qui la scelta di abbandonare i tradizionali marchi di abbigliamento, di risolvere a febbraio il contratto con Robe di Kappa e di lanciarsi nella produzione delle maglie, senza andare alla ricerca di altri sponsor tecnici.

Ovvio, qui nel ritiro in Val di Sole, c’è ancora il materiale dello scorso anno. Un prezzo (amaro) da pagare per una svolta che, in ogni caso, è epocale per il club azzurro. E che ha portato a creare una struttura (tra logistica, distribuzione, trasporti e così via) di circa 100 persone. Insomma, la maglia azzurra made in Napoli si vedrà solo con il Venezia. Prima toccherà rimediare. Certo, non un bel vedere ma il Napoli sta già battendo ogni record visto che, senza altri intoppi legati pure ai ritardi dovuti alla pandemia, in sette mesi i nuovi prodotti potrebbero essere pronti. E che quindi domani, nella gara amichevole con la Bassa Aunania verranno indossate le vecchie maglie. Ancora trenta giorni e si vedrà tutto il nuovo materiale creato da De Laurentiis e da Armani.

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Il Mattino