Napoli, occasione persa a Cagliari: «Niente scudetto con questa testa»

Napoli, occasione persa a Cagliari: «Niente scudetto con questa testa»
Si dice che niente sia più costoso di un’occasione persa. Ne sa qualcosa il Napoli che paga lo scotto dei punti persi in Serie A con squadre sulla carta abbordabili e...

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Si dice che niente sia più costoso di un’occasione persa. Ne sa qualcosa il Napoli che paga lo scotto dei punti persi in Serie A con squadre sulla carta abbordabili e di livello tecnico inferiore. Ed è successo ancora una volta col Cagliari, proprio quando aveva la possibilità di sorpassare tutte e di mettersi primo in classifica aspettando il recupero di Bologna-Inter. Non è servito a nulla così lo sforzo della Salernitana che ha fermato il Milan con un pari e del Sassuolo che ha travolto l’Inter: gli azzurri, antipatici alla dea bendata, hanno fatto ancora una volta i conti con numerose assenze scendendo in campo nelle terre sarde con una formazione inedita e senza la grinta da grande squadra. «Ce la facciamo addosso quando è il momento di mostrare gli attributi»; «Ogni volta che dovrebbe ingranare la quinta il Napoli mette la retromarcia»; «Visto che Spalletti è in vena di sperimentare non mi meraviglierei se nella prossima gara mettesse Ospina in attacco», sono alcuni degli sfoghi social dei tifosi.

Sotto accusa le scelte del tecnico, che ha deciso di schierare una difesa a tre a specchio con gli avversari, sfruttando il grande momento di forma di Juan Jesus. Peccato però che proprio il gigante del reparto arretrato stavolta è apparso alquanto disorientato sbagliando i passaggi più semplici, e risultando per molti il peggiore in campo. «Ma Koulibaly era ubriaco?», ironizza qualcuno. Eppure nel primo tempo nessuna grossa difficoltà, e nonostante la modalità risparmio energetico attiva la differenza tecnica fra le due squadre è risultata evidente anche con le cosiddette seconde linee, che ormai quasi si confondono con le prime. La sfortunata uscita di Di Lorenzo ha dato spazio a Malcuit, cambio che preoccupava non poco gli spettatori. E invece bene alla sua entrata, così come sono state apprezzate alcune giocate di Zielinski nel primo tempo, o di Elmas a centrocampo. Poi nel secondo tempo la disgrazia: la papera di Ospina non perdona e quel tiro debole di Pereiro si è trasformato in un colpo al cuore. Ma i tifosi non riescono ad arrabbiarsi con David perché a lui devono anche numerosi salvataggi. Tuttavia il risultato fa rosicare, e non poco. E così Luciano le ha volute provare tutte mettendo in campo anche Osimhen - nonostante le difficoltà fisiche- e Ounas, senza far uscire Mertens. Le palle gol però sono state quasi tutte per i padroni di casa fino a quella di Victor che è riuscito a metterla dentro all’87esimo, fra le imprecazioni che ormai già invadevano il web.

Così alla fine il pareggio è andato di lusso agli azzurri, nonostante le premesse fossero ben diverse. Tanto che gli avversari hanno da recriminare persino un rigore mancato, scatenando numerose polemiche. E in tanti stavolta puntano il dito sull’allenatore: «Ma come gli viene di fare esperimenti in momenti così importanti?»; «Era il caso di riservare uomini fondamentali come Fabian e Osimhen facendoli entrare solo nella ripresa?»; «Mi sa che non lo vuole vincere lo scudetto». Criticate dunque anche quelle scelte tecniche guidate dalla logica della situazione. Ma si sa, quando ci sono aspettative inattese bisogna sempre cercare un capro espiatorio. E stavolta è toccato al mister.

Tra sogni di gloria e brevi delusioni continua il cammino del Napoli, e le porte sono ancora tutte aperte. Anche in Europa League, dove si attende il Barcellona al Maradona per dimostrare che in fondo tutto è possibile. Ma tra l’avere le potenzialità e riuscirci per davvero c’è di mezzo, forse, una mentalità da grande squadra che il Napoli deve ancora acquisire. E se riuscirà a farlo allora potrà davvero dominare i palcoscenici italiani e, perché no, anche quelli europei. A cominciare dalla prossima gara.

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Il Mattino