Napoli-Salernitana la partita degli ex: quando Capone sbancò San Siro

C'è chi ha trovato la sua consacrazione alle pendici del Vesuvio e chi è esploso all'ombra dell'Arechi

Emanuele Calaiò
Napoli-Salernitana è anche la partita di una folta truppa di ex che si sono avvicendati con le maglie (azzurra e granata) delle due squadre nel corso degli anni....

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Napoli-Salernitana è anche la partita di una folta truppa di ex che si sono avvicendati con le maglie (azzurra e granata) delle due squadre nel corso degli anni. C'è chi ha trovato la sua consacrazione alle pendici del Vesuvio e chi è esploso all'ombra dell'Arechi. E viceversa.

Dagli anni settanta ad oggi sono tantissimi i giocatori che hanno il ruolo dei doppi ex. Tra i primi spicca l'attaccante Alessandro Abbondanza, soprannominato “sivorino” non tanto per la rapacità sotto porta quanto più per la somiglianza con il campione argentino. Dopo la parentesi in massima serie con gli azzurri (con cui era cresciuto) scende in terza serie e gioca per due anni con la Salernitana (segnando sette reti). Percorso inverso un decennio dopo per Antonio Capone. Probabilmente il salernitano più talentuoso (tra genio e sregolatezza che gli valse il soprannome di George Best in salsa granata) che con la maglia dell'ippocampo fece sfaceli – 27 gol con la Salernitana – e con il Napoli di Ruud Krol, tra le altre, è rimasta storica una partita a S. Siro contro il Milan in cui la vinse praticamente da solo (procurandosi anche il rigore decisivo).

Per rimanere in tema di attaccanti ed avvicinarci ai giorni nostri spiccano i nomi di Emanuele Calaiò ed Arturo Di Napoli. L'arciere protagonista dell'ascesa del Napoli di De Laurentiis dalla C fino alla massima serie a suon di gol per poi chiudere la carriera proprio con la maglia granata. Re Artù, invece, ha brindato all'esordio in a con la maglia azzurra (segnando anche 5 gol) per poi essere incoronato a Salerno grazie ai gol che portarono i granata in cadetteria. Alla lunghissima lista, vanno aggiunti anche i fratelli Stendardo (Guglielmo e Mariano), il doppio capitano Francesco Montervino, Salvatore Fresi, Giacomo Tedesco, Domenico Cristiano; Nicola Corrent; Giorgio Di Vicino; Claudio Ferrarese; Vittorio Tosto; Leandro Rinaudo; David Giubilato, Mauro Facci, lo svedese Corneliusson fino al compianto portiere Franco Mancini. Anche in panchina si sono alternati in tanti. Su tutti Zdenek Zeman, Gian Piero Ventura e Franco Colomba.

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Il Mattino