Fa bene un doppio Mertens alla vigilia del debutto in Champions, tra due giorni al San Paolo contro il Liverpool re d’Europa. Il piccolo dio biondo belga, che vuole...
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Dries è a proprio agio nel ruolo di centravanti che tre anni fa ritagliò per lui Sarri, dopo il primo grave infortunio di Milik. Non è stata una partita complessivamente eccellente per la squadra di Ancelotti perché, pur passando al 4-4-2 che dà maggiore copertura (Carlo si è confermato un allenatore duttile, dunque intelligente: un anno fa aveva accantonato il 4-3-3, ora ha deciso di non insistere sul 4-2-3-1), è stato corso più di un rischio sull'1-0 e questo perché i giovani centrocampisti Fabian ed Elmas hanno concesso qualche spazio di troppo e poco attento in alcune chiusure è stato Koulibaly. Questi errori, di imprecisione più che di distrazione, secondo l'analisi dell'allenatore dipendono da calciatori che vogliono «giocare a calcio», dunque dalla scelta che il Napoli fa quest'anno di arrivare al risultato dando spettacolo, «non giocando con palla alta o lunga». A questi errori ha messo una pezza (anzi due) l'ottimo Meret e questo va relativamente bene se giochi in casa e se vai in vantaggio dopo pochi minuti, come è accaduto al Napoli grazie alla combinazione tra Di Lorenzo (un altro ottimo acquisto) e Mertens, che ha fatto un gol da perfetto centravanti. Dries ha avuto come spalla Lozano, che è partito forte ma poi è andato in apnea, perché reduce dalle amichevoli con il Messico negli Stati Uniti e dal volo transoceanico.
Meret ha sfoderato colpi da fenomeno, come la respinta da terra con la mano sinistra su Ferrari prima del gol di Mertens e l'uscita su Rigoni: sono stati gli interventi che hanno salvato la porta azzurra, zero reti contro la Samp dopo le sette incassate da Fiorentina e Juve e questo è un ottimo segnale di compattezza. Ancelotti ha corretto l'assetto perché la linea di quattro centrocampisti dà una maggiore copertura: la vivacità di Fabian ed Elmas (eccellente l'esordio del macedone dal 1') ha fatto avvertire meno l'assenza di Allan, lasciato a riposo (come Manolas, mentre Insigne è entrato nel corso della partita) in vista del Liverpool. Il ripensamento sulle posizioni di Fabian e Zielinski, rispetto alle prime due partite, ha dato positivi risultati. Pur avendo chiarissimo il principio dell'equilibrio, l'idea del tecnico è quella di attaccare e mettere pressione sugli avversari, peraltro la Samp è evaporata dopo un tempo e nella ripresa il Napoli ha rischiato niente. La partita l'ha chiusa Mertens con la preziosa collaborazione di Llorente, appena entrato in campo e già a suo agio in area, grazie alla forza fisica e all'esperienza che gli hanno consentito di intercettare, difendere e servire il pallone al compagno. Ecco cosa dà un attaccante con il fisico e la tecnica dello spagnolo, prezioso anche se gioca per meno di mezz'ora come è accaduto al San Paolo, dove tra due giorni arrivano i campioni d'Europa, a cui non si potranno concedere gli spazi che ha avuto la Samp perché il tridente di Klopp sa essere spietato. È possibile che Ancelotti torni ai tre marcatori, mossa fatta per la prima volta nella sfida con i Reds nello scorso ottobre: arrivarono i primi tre punti nel girone, la firma di Insigne in calce al successo.
La strada tatticamente migliore è quella imboccata ieri, peraltro suggerita ad Ancelotti da quegli eccessivi spazi concessi agli avversari a Firenze e Torino, causa dei sette gol subiti. Ci sembra che vi sia più lavoro da affrontare per Sarri: deludente la sua Juve, bloccata dalla Fiorentina (dopo due vittorie di misura) e attesa dall'impegnativo debutto in Champions sul campo dell'Atletico Madrid. Peraltro il tecnico dovrà confrontarsi con l'emergenza di tre infortuni (preoccupa quello di Douglas Costa). E il Napoli, dopo la malanotte di sabato 31 agosto all'Allianz Stadium, è a -1. La sfida è ripartita grazie alla doppietta di Mertens, uno dei campioni che Maurizio ha nel cuore. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino