Il guardalinee con la cataratta e Hysaj incarna Simon Le Bon

Il guardalinee con la cataratta e Hysaj incarna Simon Le Bon
È convinzione comune che gli eventi eccezionali debbano accadere in occasioni eccezionali. Che ne so, la pizza più grande del mondo durante il Pizzafest, il miracolo...

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È convinzione comune che gli eventi eccezionali debbano accadere in occasioni eccezionali. Che ne so, la pizza più grande del mondo durante il Pizzafest, il miracolo di San Gennaro il giorno di San Gennaro e la scoperta del marito con la cummara il giorno del matrimonio. Da ieri, invece, sappiamo che le cose non stanno esattamente in questi termini e se lo sappiamo è grazie a Elseid Hysaj. Costui, infatti, non ha scelto una finale di Coppa ma un'anonimissima partita con il Sassuolo per dimostrare a se stesso e agli altri che lui non è un terzino qualsiasi bensì la reincarnazione vivente di Marcelo, Paolo Maldini e Roberto Carlos. Certo, poteva farcelo sapere prima visto che con il Napoli ha collezionato quasi duecento presenze e non tutte così sfavillanti e però ieri quello che abbiamo visto mettere a segno un gol con una rasoiata da fuori area è stato un giocatore a noi del tutto sconosciuto. Spinte, recuperi, gol, addirittura un cross andato quasi a buon fine come assist. Una furia incontenibile, impossibile da arginare in ogni parte del campo. Ovunque si aggirassero i poveri giocatori del Sassuolo, infatti, oltre al Var si trovavano tra i piedi il ciuffo biondo di Hysaj che travestito da Simon Le Bon riusciva in ogni impresa in cui si cimentava. Insomma, parafrasando Troisi, tra un giorno da leone e cento giorni da pecora meglio scegliere a questo punto una serata da Hysaj.

 
L'importante comunque è non scegliere una nottata da guardalinee: su quattro gol annullati al Sassuolo dal Var nemmeno uno ne aveva ingarrato il collaboratore dell'arbitro. Uno, due possono essere una svista ma quattro su quattro è cataratta, uagliò!  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino