Napoli-Udinese, che classe Fabian e terzini azzurri padroni delle fasce

Napoli-Udinese, che classe Fabian e terzini azzurri padroni delle fasce
Per poco meno di mezz’ora c’è un po’ di affanno perché singhiozza il gioco con Fabian e Bakayoko che balbettano in fase di impostazione. Ma solo...

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Per poco meno di mezz’ora c’è un po’ di affanno perché singhiozza il gioco con Fabian e Bakayoko che balbettano in fase di impostazione. Ma solo per poco. L’Udinese è compatta, tutti a difesa della palla, fa giocare male, chiude le linee di passaggio e Zielinski si abbassa troppo per puntare Walace. Poi appena si allunga, la partita si sblocca con la genialata di Osimhen e pare diventare tipo una discesa libera senza né curve né ostacoli. Macché: a difesa schierata, Okaka la riapre. Poi è un altro Napoli quello che entra in campo nella ripresa: cattivo, spietato, con una mentalità praticamente cinica. E con una condizione atletica straordinaria. 

6 MERET
Non ha visione della traettoria sul gol di Okaka perché la palla passa tra Manolas e Rrahmani. È un tiro imparabile, senza dubbio. E non ci sono colpe. Poi non succede più nulla che gli consente di poter dire che c’era anche lui sul campo di gioco. Per il resto preciso con i piedi e sereno nel palleggio anche sotto pressione. 

6,5 DI LORENZO
La spinta tiene ancorato Stryger Larsen e crea superiorità nell’interscambio con Lozano. Sua anche la prima grande occasione del match sulla sponda di Osimhen, sfiorando il gol. Si riscatta nella ripresa con un bel gol e commette una sola disattenzione che Ouwejan non sfrutta.

6 MANOLAS
Gioca i primi 40 minuti del match in costante e pulito anticipo su Okaka. Ma alla prima occasione, l’unico vero sussulto degli ospiti, l’attaccante friulano riesce a tenerlo alle spalle, gli concede l’appoggio e arriva la girata dell’attaccante che passa tra le gambe. Pericoloso in attacco su calcio piazzato.

6,5 RRHAMANI
Impegnato di rado, sempre attento nell’incrociare lo sguardo con Manolas per tenere la linea e limitare anche Pereyra. Cerca di supportare, vanamente, Manolas in occasione del gol di Okaka. Quasi mai in affanno quando entra Forestieri ma la difesa è assai più aggressiva: nella ripresa è un dominio totale. 

6,5 HYSAJ
Ordinato, attento: Molina prova a spingere, puntualmente respinto. Poi nella ripresa diminuisce il suo sostegno alle puntate di Insigne. Poi il fuoriprogramma del pressing da prima punta durante un contropiede. Ma è temerario, aggressivo e coraggioso. E non sbaglia mai nulla. 

7,5 FABIAN RUIZ
Copre con attenzione su Pereyra, esegue anche un buon lavoro in fase difensiva cui segue la gestione del pallone condotta sempre con i tempi giusti. Firma il raddoppio con un arcobaleno che illumina la notte, poi lotta in maniera temeraria facendo quasi da mediano.

6,5 BAKAYOKO
Deve seguire De Paul: impresa tutt’altro che semplice. L’argentino parte sempre palla al piede e riesce a trovare spazi invitanti. Diversi richiami da parte di Gattuso. Alterna buoni spunti a qualche disattenzione ma i suoi errori non sono niente di drammatico. 

6,5 LOZANO
Scialbo, involuto, molto poco brillante. Primo tempo dove si è visto pochissimo, senza riuscire mai ad essere incidente. Poi quando alza anche lui il baricentro, inizia a pressare con maggiore determinazione, anticipa con un guizzo De Paul ed è il gol numero 11. 

7 ZIELINSKI
Fino al gol si vede poco, tenuto da Makengo. Poi, si accende e, semplicemente, cambia la partita: avvia l’azione rifinita da Osimhen e la chiude con il tap-in vincente. Poi, il tocco per il 2-0 di Fabian. Ma in ogni caso a parte qualche esitazione a inizio gara, è un crescendo. Forma smagliante. 

6,5 INSIGNE
In fase di possesso parte, alterna la posizione di trequartista a quella di esterno alto. Non una prima frazione che resterà negli annali delle sue performance, ma c’è sempre dal punto di vista tattico per cucire il gioco offensivo. Meglio nella ripresa quando prende una traversa e segna il gol del 5-1. Con abbraccione a Ringhio.

7 OSIMHEN
Un incubo per i difensori. Continua ad esser il fattore dirimente del Napoli: Bonifazi non riesce mai a tenerlo, i raddoppi diventano evanescenti. Spacca la difesa, movimento splendido su Becao in occasione del primo gol. Straordinario quando fugge via a tre difensori, ma è un po’ nervosetto. È diffidato, meglio tutelarlo.

6 MERTENS
Operazione malinconia, nel rivederlo là nel mezzo dell’attacco da falso nove. Lui va spesso in pressing e comunque si dà un gran da fare anche a schermare la ripartenza. Aveva dolore alla caviglia fino a ieri mattina ma di tirarsi fuori in questa notte non ne aveva alcuna intenzione. Da leader vero. 

6 ELMAS
Gioca al fianco di Mertens praticamente e in ogni caso gli gira attorno da sottopunta e qualche volta, come negli ultimi minuti, prima punta vera. Stryger Larsen si stringe spesso addosso a lui e in ogni caso si rende utile anche in fase di copertura. Attento, non commette mai errori anche se non fa cose indimenticabili. 

sv POLITANO
Si piazza alto a sinistra e costringe in questa maniera Ouwejan a non staccarsi praticamente ma da lui. Spesso stringe in mezzo al campo, ma in ogni caso il finale è solo una formalità anche perché Gotti fa macinare minuti ai suoi ragazzini e lui non ha grande intenzione di accelerare le ripartenze.

sv DEMME
In campo, si fa per dire, per una manciata di minuti: giusto per non perdere il ritmo. Doveva rifiatare in vista del rush finale, la squadra è molto lunga quando scende in campo ma lui riesce a fare da raccordo in un centrocampo udinese che è praticamente sfaldato e senza più voglia. 

sv MARIO RUI 
Giusto un modo per timbrare il cartellino anche in questo match. Non si fa vedere in discese spericolate, controlla la fascia sinistra con attenzione, tanto da scongiurare c’è poco o nulla. In ogni caso non si tira mai indietro, anche se ormai è scivolato indietro nelle gerarchie di Gattuso. E la cosa è evidente. 

7,5 GATTUSO


Un monologo. Palla sempre tra i piedi del Napoli. Peccato che manchino solo due gare alla fine del campionato. Perché il 4-2-3-1 gattusiano comincia a essere anche scaltro e rapace quando non è brillante e con Ringhio che da bordocampo quasi telecomanda i suoi. Piace la mentalità, la lettura dei momenti: dopo l’1-2 in ogni caso non sbanda mai, ma cambia la visione a inizio ripresa. Il dominio è totale.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino