«Un giorno all'improvviso» Napoli canta il suo amore: il coro azzurro diventa un libro | Foto

«Un giorno all'improvviso» Napoli canta il suo amore: il coro azzurro diventa un libro | Foto
«E oggi come allora difendo la città». Chi ancora non crede che ci sia un legame inscindibile tra Napoli e la sua squadra ci calcio; chi dubita che il pallone,...

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«E oggi come allora difendo la città». Chi ancora non crede che ci sia un legame inscindibile tra Napoli e la sua squadra ci calcio; chi dubita che il pallone, grazie ai colori azzurri, sia anche cultura e riscatto sociale di un intero territorio, dovrà ricredersi leggendo il libro «Un giorno all'improvviso» (Rogiosi Editore, pagg. 160, euro 10) di Rosario Bianco e Danilo Iervolino, quest'ultimo fondatore e presidente dell'università telematica Pegaso.


Un instant book non solo sulla meravigliosa stagione calcistica che sta disputando la squadra di Sarri, ma un momento di riflessione sulla figura del tifoso e della sua passione, dei suoi trascorsi e delle sue espressioni più folcloristiche - quasi artistiche - per le strade partenopee.Prendendo spunto dall'irresistibile motivetto da stadio nato sulle note della canzone dei Righeira degli anni 80 «L'estate sta finendo», e che sta conquistando menti e cuori di chi ha cari i colori azzurri, ecco che parte un viaggio tra vicoli, piazze, murales di Maradona, esterni e interni del San Paolo grazie alle sempre poetiche foto di Sergio Siano.


Il resto sono ricordi, impressioni, suggestioni sulla squadra di ieri e di oggi, sull'entusiasmo e l'amore di sempre grazie ai contenuti di Iervolino e Bianco e di vari tifosi doc come Raffaele Auriemma, Enrico Caria, Mimmo Carratelli, Samuele Ciambriello, Gianluca Cirillo, Valentina Comella, Vito Coppola, Claudio Cuomo, Bruno D'Urso, Maurizio de Giovanni, Luigi De Magistris, Corrado Ferlaino, Francesco Fimmanò, Nicola Graziano, Paolo Grimaldi, Sergio Maiorino, Catello Maresca, Paola Migliore, Antonello Perillo, Angelo Petrella, Angelo Pisani, Gigio Rosa, Nicola Russo, Giulio Scaramuzzino, Crescenzio Sepe, Giuseppe Tesauro, Simona Vassetti, Carlo Zazzera.L'inno - nato sul finale della scorsa stagione dietro suggerimento del capotifoso Pasquale D'Angelo, scomparso un anno fa durante la trasferta di Europa League a Mosca - è analizzato verso per verso. Il sindaco De Magistris lo definisce «la colonna sonora di una città perché chi lo canta lo interpreta con dolore, riscatto e passione, e chi lo urla a squarciagola la domenica rivendica tutto l'amore per una città unita» perché, aggiunge, «a Napoli, squadra e città sono una cosa. Una carne sola». Un coretto che sta portando bene, come traspare anche dalle parole del cardinale Crescenzio Sepe: «Sento che da queste vittorie può partire una stagione nuova per Napoli. E allora cantate, fratelli miei. Cantate e fatelo pure quando vi trovate a lottare contro le ingiustizie. Mettetevi insieme per risollevare le sorti della vostra gente». Perché se il cuore batte e non ci si chiede perché, il motivo è uno solo, e lo spiega l'editore Rosario Bianco: «Tutto passa, l'amore per la squadra invece no» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino