OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
C'è ancora folla in mezzo al campo ben oltre il fischio finale. Mentre chi ha giocato si concede a taccuini e telecamere, chi è rimasto in panchina o poco utilizzato si esibisce in una partitina «sei contro sei» su parte ridotta del campo: Cajuste, Elmas, Ostigard, Mario Rui e gli altri danno spettacolo sotto lo sguardo quasi sorpreso dello staff tecnico del Sassuolo. Altra novità introdotta dallo staff tecnico di Garcia che invece qualche minutino in più del solito l'ha dovuto trascorrere negli spogliatoi prima di presentarsi in sala stampa. Motivo? Strano a dirsi ma andava calmato Osimhen, stranamente nervoso al fischio finale e la scena non è passata inosservata. Cioè questa: in pieno recupero Elmas, Raspadori e Simeone sprecano occasioni a ripetizione per arrotondare il risultato.
Ognuno di loro ha un motivo personale per essere egoista più del solito: un pizzico di gloria in una serata tutto sommato tranquilla e vincente. Ma un motivo valido ce l'aveva pure il centravanti nigeriano: era rimasto in campo fino al fischio finale per cercare il bis, dopo 90’ trascorsi a tracciare il campo in lungo e largo per esaltare la verticalità chiesta dal proprio allenatore. Aveva già dato prova di grande altruismo lasciando il secondo rigore della partita a Raspadori che ha pensato bene di sprecarlo in curva, si aspettava quindi di essere ripagato allo stesso modo. Niente, e così quando Giua ha fischiato la fine, Victor si è esibito platealmente in mezzo al campo, rimproverando prima un paio di azzurri con gesti eloquenti e poi riferendo il proprio malumore a Garcia che ha lasciato sfogare il centravanti, senza parlargli, senza alcun rimprovero: è stato sufficiente il suo sguardo.
Già prima della gara, al momento di ricevere il premio «Paolo Rossi» destinato al capocannoniere del campionato e consegnatogli dal presidente dell'Assocalciatori Calcagno, era sembrato un tantino «freddo» e sbrigativo, così come durante la partita più d'una volta ha protestato platealmente: s'è sciolto al momento del gol, dopo l'impeccabile rigore che ha regalato il vantaggio al Napoli, dedicando la rete all'amico Kvara che l'allenatore ha tenuto precauzionalmente a riposo nel primo tempo. Mal di pancia o delusione del momento? Le parole dette e non dette a Frosinone e l'atteggiamento di ieri sera al 90’ lasciano spazio a un pizzico di delusione del bomber, che forse questo benedetto annuncio del rinnovo potrebbe finalmente mettere a tacere.
Un trattore Di Lorenzo a destra, come al solito tra i migliori. Ha spinto come un matto per limitare Laurientè, è andato in gol alla sua maniera e per lui pare che sia pronta anche la fascia di capitano della Nazionale. «Stiamo maturando nella gestione del pallone ha spiegato il difensore e comunque abbiamo disputato una buona partita, con Politano mi trovo bene perché cerchiamo di non dare punti di riferimento agli avversari. Siamo partiti forte rispetto alla gara con il Frosinone: ci sono tutti i presupposti per fare un'altra bella stagione».
Leggi l'articolo completo suIl Mattino