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Il primo assalto è stato respinto: il Manchester United ha provato a gennaio ad anticipare tutti per Victor Osimhen. Nulla da fare, il Napoli non si è voluto neppure sedere per iniziare a trattare, rinviando con i vari intermediari impegnati in prima linea per l'operazione, a giugno. Complicato trattenere Victor, al di là del fatto che da quando è in Europa non è mai rimasto troppo a lungo nello stesso posto. A Napoli guadagna più di 4 milioni di euro e ha altri due anni di contratto: dovrebbe iniziare il rinnovo in primavera ma tutti sanno che è impossibile alzare l'asticella dell'ingaggio alla luce del salary cap imposto da De Laurentiis. Dunque, per il capocannoniere della serie A, è pronta l'asta. E ci vogliono almeno 150 milioni di euro per convincere il presidente a dire di sì. E in pole c'è la Premier con le sue sterline. E sempre dall'Inghilterra il Napoli valuta il suo sostituto che è Armando Broja. Il 21enne albanese è, però, ko per una rottura dei legamenti e il Napoli sta frenando e non poco. Certo, De Laurentiis lo insegue da giugno: gli è stato segnalato dallo scouting azzurro e da allora lo ha monitorato. Il primo acquisto in attacco, in ogni caso, sarà Simeone: pronto il riscatto, al di là delle presenze con il contagocce.
È una lista senza fine. Vicario, classe 1996, sarebbe un candidato in caso di cessione di Meret. E i rapporti tra Napoli e Empoli mettono Tommaso Baldanzi in posizione di grande vantaggio rispetto alle concorrenti. E nel taccuino c'è anche un altro terzino che ha colpito, e non poco, l'area tecnica azzurra: è Josh Doig, classe 2002, scozzese e terzino rivelazione dell'Hellas Verona. Certo, tutto dipende da chi andrà via: Giuntoli segue con costanza Davide Frattesi (già c'è stata una lunga telefonata con Carnevali per capire se ci sono altre pretendenti) e Armand Laurienté esterno d'attacco, tutti e due del Sassuolo.
Fermi tutti: per i rinnovi, se ne parla dopo lo scudetto. Lo ha detto De Laurentiis, lo ha comunicato Giuntoli ai vari agenti che bussano alla porta. C'è la fila, per quelli che vogliono restare e hanno l'accordo praticamente bello e pronto: Lobotka e Rrhamani su tutti. Prolungamento secondo quelli che sono i nuovi standard del club azzurro, ovvero al di sotto dei 2,5 milioni di euro. C'è poco da fare, da qui non si passa: per questo meglio far slittare gli appuntamenti a quando tutto sarà diventato realtà. Il patron non vuole distrazioni: la settimana scorsa, parlando con Di Lorenzo, ha promesso un regalo per lo scudetto che non vuole sia chiamato premio vero e proprio. E la stessa cosa vale per il cammino in Champions: nessun bonus per il passaggio ai quarti, ma ci penserà De Laurentiis alla fine della stagione a riconoscere un premio per i suoi. Proprio Di Lorenzo è uno di quelli che più freme per vedersi allungare il contratto al 2027. Verrà accontentato. Ma deve avere pazienza.
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Il Mattino