Paganese, il bilancio di Panariello: «Buona stagione, mi vedo ancora azzurro»

Paganese, il bilancio di Panariello: «Buona stagione, mi vedo ancora azzurro»
L'ultima gara ufficiale della Paganese risale agli inizi di marzo, col pareggio per 1-1 in casa della Vibo Valentia. Da quel momento in poi, complice lo stop del campionato e...

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L'ultima gara ufficiale della Paganese risale agli inizi di marzo, col pareggio per 1-1 in casa della Vibo Valentia. Da quel momento in poi, complice lo stop del campionato e il lockdown, la squadra non si è più rivista e da ormai quasi un mese tutti i giocatori hanno fatto rientro a casa. A fare il punto della situazione, ai microfoni di Eleven Sports, è stato l'esperto difensore Aniello Panariello: «Ci stiamo continuando ad allenare, da più di due mesi seguiamo il programma stilato per noi dal nostro preparatore atletico. Allenarsi da soli non è mai come farlo in gruppo, non c'è la stessa intensità degli allenamenti collettivi. Speriamo si possa prendere una decisione definitiva, restare nel mezzo è un pericolo per tutto il movimento, non solo per noi giocatori. Intorno al calcio ruotano tante figure professionali, vorremmo maggiori certezze rispetto al nostro futuro. Fermo restando che è complicato applicare il protocollo, così come è, in Serie C».


Col campionato che sembra destinato ai titoli di coda, è tempo di bilanci. Per Panariello la stagione - o comunque almeno quella fino a marzo - è stata positiva: «Penso che abbiamo disputato un buon campionato fino alla sosta, avremmo potuto avere qualche punto in più, ma c'è stato un periodo non proprio positivo dal quale ci siamo ripresi in fretta. L'ossatura è buona, c'è un giusto mix fra giovani ed esperti». Inevitabile non pensare al futuro: «Alla Paganese sto benissimo - ha dichiarato il centrale - sono legato alla squadra azzurrostellata ancora da un altro anno di contratto e quindi mi vedo ancora con questa maglia. Devo tanto alla Paganese, che la scorsa estate mi ha cercato fortemente e mi ha dato la possibilità di ritornare fra i professionisti. Addirittura pensavo di smettere, dopo la retrocessione col Trento, e di non potermi più giocare le mie chance in C. Questa chiamata ha cambiato il corso delle cose, ho provato un'emozione unica nel rivestire la maglia della Paganese al mio esordio con la Sicula Leonzio». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino