Pallavolo, la grande beffa: sorteggio al Palazzo Reale ma niente gare a Napoli

Napoli si veste a festa per ospitare il gotha del volley europeo

Pallavolo, la grande beffa: sorteggio al Palazzo Reale ma niente gare a Napoli
Pulcinella riceve tra le mani un pallone di volley. Lo guarda meravigliato. Come dire: mi piacerebbe saperne di più. Nel giorno in cui Napoli si veste a festa per ospitare...

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Pulcinella riceve tra le mani un pallone di volley. Lo guarda meravigliato. Come dire: mi piacerebbe saperne di più. Nel giorno in cui Napoli si veste a festa per ospitare il gotha del volley europeo, vive il suo sogno fino a mezzanotte perché poi, perde la scarpetta, la carrozza diventa zucca, i cavalli bianchi topolini, il vestito si straccia e si accorge che, dei campionati europei di pallavolo, i cui sorteggi sono stati celebrati in pompa magna al teatro di corte di Palazzo Reale, le resteranno in mano solo briciole. Il grande volley si giocherà in altre città: Roma, Perugia, Ancona, Bari, Bologna per il maschile; Verona, Monza, Torino, Firenze per il femminile. E pulcinella, al quale gli organizzatori nel video iniziale della serata hanno affidato il compito di presentare Napoli al mondo, si deve così accontentare, come spesso accade. 

A fine sorteggio il sindaco Gaetano Manfredi, l'assessore allo sport Emanuela Ferrante, il presidente del comitato regionale Guido Pasciari, quello della Fipav Nazionale, Giuseppe Manfredi, fanno capannello per discutere di una triste realtà: il palaVesuvio non può ospitare manifestazioni internazionali perché non rispetta le misure previste. Il tetto è più basso di 1,80 metri. Napoli sta a guardare. «Da tifoso del volley napoletano più entusiasta della serata o amareggiato per l'esclusione?» Manfredi (Fipav) prende una pausa, sospira, e attacca: «Sono amareggiato. Molto amareggiato. Abbiamo scelto Napoli per il sorteggio per stare vicino alla pallavolo campana. In prima fila c'erano sindaco e assessore. Hanno preso degli impegni, speriamo li mantengano». Manfredi (Comune) prende atto, incassa e rilancia. «Questa serata è importante perché mette nuovamente Napoli al centro del mondo. L'Amministrazione punta molto sullo sport ed ha chiesto questo sorteggio proprio per fare di Napoli una location presente. Futuro? Puntiamo sul Mario Argento. Sarà il nostro palazzetto». Di Mario Argento se ne parla da troppo tempo. Ha chiuso le sue porte definitivamente nel 1998. Doveva essere abbattuto e ricostruito. I lavori iniziarono nel giugno 2005, quando le ruspe demolirono la vecchia struttura. A causa delle numerose varianti in corso d'opera, la cui necessità si è palesata dopo la demolizione della struttura, si è registrato un incremento dei costi che divennero insostenibili per l'amministrazione municipale. 

Il futuro passa da una iniziativa pubblico privato. Il progetto c'è ed è stato presentato (a più riprese) da uno studio di architetti specializzato. Investirebbe tutta l'area, compresa la zona dove sorge ora il PalaBarbuto. Al Comune non resterebbe che concedere i suoli e poi una partnership pubblico privato si incaricherebbe di mettere i fondi per la rinascita del palazzo. A che punto siamo? Si cerca di mettere tutti attorno a un tavolo. Intanto Napoli perde occasioni e lì dove gli impianti ci sono le manifestazioni arrivano, leggi la ginnastica al PalaVesuvio o il basket al palaBarbuto. La scorsa settimana l'Uefa ha visitato il Maradona nel lotto degli stadi che potrebbero ospitare gli Europei di calcio 2032. A Napoli arriva il messaggio di saluto del ministro Abodi. Nel quale si legge, tra l'altro: «Il grande merito della Federazione Italiana Pallavolo non è solo quello di aver messo nelle migliori condizioni le squadre nazionali di primeggiare a livello internazionale, ma di operare quotidianamente per favorire la crescita della base sportiva, anche grazie a un programma dedicato al miglioramento delle infrastrutture sul territorio». Un auspicio. 

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Il Mattino