Maradona, rubate le maglie donate alle Madri di Plaza de Mayo

Maradona, rubate le maglie donate alle Madri di Plaza de Mayo
Un video con le immagini di due ladri e delle maglie donate da Maradona rubate nella sede di Buenos Aires delle Madri di Plaza de Mayo, l'associazione delle donne che hanno...

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Un video con le immagini di due ladri e delle maglie donate da Maradona rubate nella sede di Buenos Aires delle Madri di Plaza de Mayo, l'associazione delle donne che hanno visto i loro figli sequestrati durante la dittatura degli anni '70. «Aiutateci a ritrovarle e a riportarle nella nostra sede» è l'appello lanciato dagli uffici di Hypolito Yrigoyen 1584. Le maglie che donò Diego sono una con il suo volto e un'altra utilizzata negli allenamenti del Gimnasia La Plata, l'ultima squadra allenata dal Campione scomparso a sessant'anni il 25 novembre 2020.

Maradona aveva un rapporto molto stretto con Hebe de Bonafini, presidentessa dell'associazione delle Madri di Plaza de Mayo, un gruppo di coraggiose donne che scese in piazza durante il regime, portando un fazzoletto bianco sulla testa, per chiedere la restituzione dei figli sequestrati e torturati per le loro idee politiche. Si calcola che furono in tutto 30mila. Tanti furono uccisi, altri - i più piccoli - dati in affidamento ad altre famiglie. E quelle due maglie donate dal Pibe erano la testimonianza di questo legame. Tra pochi giorni, il 19 dicembre, una serie di oggetti appartenuti a Diego saranno messi all'asta dalla società Adrian Mercado. Sono oggetti ritenuti di relativo valore commerciale e affettivo, per questo motivo è arrivato il via libera da parte del tribunale anche se una delle figlie del Campione, Gianinna, si era detta contraria sui social. 

Prosegue, intanto, l'attività commerciale di Stefano Ceci, l'imprenditore napoletano che gestisce i diritti di immagine di Diego in virtù di un contratto sottoscritto nell'agosto 2020: su diegomaradonastore sono disponibili le maglie con la riproduzione della statua installata all'interno dello Stadio Maradona il 28 novembre, prima di Napoli-Lazio, durante una cerimonia cui intervenne il presidente della Fifa Gianni Infantino.

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Il Mattino