E forse un pellegrinaggio al Pontificio Santuario di Pompei non sarebbe da escludere. Tra una supplica alla Vergine, una richiesta speciale di benedizione e il sempre valido...
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E se qualcuno potrebbe obiettare, riprendendo la Tosca di Giacomo Puccini («Scherza coi fanti e lascia stare i santi»), l’allenatore rossoverde mette in agenda la pratica devozionale consistente nel recarsi (da solo o in gruppo si vedrà), dal beato Bartolo Longo a scopo votivo in tempo di Avvento.
Alle piscine di Albaro, Iren Genova Quinto-Posillipo finisce 11-11 (parziali di 4-3, 3-5, 1-1, 3-2) tra infortuni (Marco Ricci), indisposizioni (Luca Marziali, Andrea Scalzone, Jacopo Parrella), giocatori non al top (Massimo Di Martire) ed espulsioni per limiti di falli (Luca Silvestri e non solo). Soltanto in due circostanze formazione al completo, nella stracittadina con la Canottieri a Casoria e nel derby con la Campolongo Salerno alla Scandone.
Capitan Paride Saccoia (nella foto di Manuel Schembri), autore di un poker pesante, e soci raccolgono un punto importante in un momento delicato. «Risposta di carattere», ha sentenziato Brancaccio, «in un campo difficile e in condizioni particolari». Emerge nelle criticità lo spirito combattivo, mai sopito, dei posillipini. E poi un finale da brividi. Cambi finiti, Tommaso Negri dirottato in avanti e in porta il debuttante salernitano classe 2003, Roberto Spinelli. «Di necessità virtù», ammette Brancaccio. Illesi a dir poco. Pregare non basta.
«Sarebbero stati utili i tre punti. Fuori casa compiuta una buona prestazione. Si vedono i miglioramenti ma possiamo fare molto di più. Ci vuole più convinzione e ripartiamo da qui», spiega il leader Saccoia. Ribaltato il 6 a 4, napoletani avanti sul 9-7, superati dai liguri 10-9, controsorpasso rossoverde (11-10) e poi il definitivo 11-11. Colpi di scena ed emozioni.
«Accetto miracoli». Brancaccio in versione Tiziano Ferro. Bisognerà passare dall’acqua clorata all’acqua santa…..
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Il Mattino