OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Ora tornare sulla terra, anzi sulle zolle del campionato, tutte ancora da dissodare. «Bravi i miei ragazzi, vincere in Champions non è mai semplice». Rudi Garcia si scopre condottiero da social e invia alla squadra i complimenti attraverso Instagram. Ha letto le critiche sul gioco dell'Olympiastadion e s'affretta a mettere le cose a posto. Al suo posto. «Voglio la stessa grinta vista con l'Union contro il Milan». Se vincere è l'unica cosa che conta e allora non può che essere contento di averlo fatto con Raspadori in versione prima punta. L'autunno è un periodo magico per Jack: segnò 4 gol ad Ajax e Rangers Glasgow lo scorso anno (oltre che con l'Italia) e un anno dopo è di nuovo decisivo. Ben trovato Giacomino, ammesso che se ne sia andato per davvero. Non ha chissà che media realizzative, ma in ogni caso alla prima da titolare colpisce e affonda. E con un Kvara spesso imprendibile e leggiadro, ispiratore delle azioni più nitide.
È il ragazzo della porta accanto. A un figlio delle scuole calcio, verrebbe voglia di dire: parla come Raspadori, muoviti come lui, comportati in maniera umile come fa Jack. È tornato da Londra mercoledì alle 15 e alle 17 era già a Castel Volturno ad allenarsi in vista della maglia da titolare a Verona. Premiato. Nessun turnover, Simeone s'arrangi.
Con Raspadori in campo, Garcia era certo di poter trovare, a Berlino, una nuova strada, più moderna, per coniugare risultati e spettacolo, non limitandosi soltanto a vincere (ma se è l'unica cosa che conta, basta dirlo) e provando ad affermare un'ipotesi di dominio internazionale che iniziasse proprio da un calcio d'attacco. Con un falso nove che gioca ovunque. Raspa non ha avuto molti palloni, anzi ne ha avuto pochi. E tramutare in oro l'unico assist, dopo oltre un'ora di attesa, non è cosa di poco conto. Oggi c'è la ripresa, in vista del Milan che è crocevia vero dei sogni scudetto: e bisogna comprendere se quello che conta, per Garcia e per De Laurentiis è vincere o provare a giocare bene. Sia chiaro: i tre punti non sono un noioso dettaglio ma è evidente che non sempre può arrivare un successo tirando solo una volta in 95 minuti. Comunque Raspadori è il migliore compagno che si possa avere in una squadra. Ora bisogna capire se Garcia andrà avanti così o proverà a cambiare con il Milan (difficilmente lo farà). Certo nelle scelte il francese si sta dimostrando un integralista: la gara in Germania consigliava un turnover, perché i big sono stanchi. Lo sono Lobotka, Di Lorenzo, Politano. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino