Razzismo, Reina come Ancelotti: «L'arbitro doveva fermare il gioco»

Razzismo, Reina come Ancelotti: «L'arbitro doveva fermare il gioco»
«Noi non dobbiamo pensare all'arbitro, sono loro che hanno la possibilità di pensare a quello che sta accadendo in tirbuna, gli arbitri e la procura. È il...

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«Noi non dobbiamo pensare all'arbitro, sono loro che hanno la possibilità di pensare a quello che sta accadendo in tirbuna, gli arbitri e la procura. È il loro lavoro, non il nostro. L'unica cosa che potevamo fare era continuare a giocare a calcio. Sono loro che devono fermare il gioco». Pepe Reina come Carlo Ancelotti, comun denominatore il razzismo sempre più dilagante sugli spalti degli stadi italiani.


Ancora una volta San Siro al centro di turro, come per Inter-Napoli dello scorso 26 dicembre con Koulibaly colpito da insulti razzisti, in settimana sono stati Kessié e Bakayoko ad entrare nell'occhio del ciclone per gli insulti dei tifosi biancocelesti durante Milan-Lazio di Coppa Italia. «Onore a Baka e Franck, perchè non hanno fatto altro che pensare al campo» ha detto lo spagnolo ex Napoli a Sky sport. «Lasciare l'Italia? Non devono pensarci, speriamo sia l'ultima volta. Loro sanno che non tutti i tifosi sono così. Quelli sono dei cretini rimasti nel 1800, ma dobbiamo voltare pagina. Dobbiamo essere forti nel lanciare il messaggio contro il razzismo, purtroppo gli imbecilli ci sono dappertutto». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino