Se qualcuno non era ancora convinto del tutto, forse aveva ragione. Anzi, senza forse. Dopo tante delusioni, per una volta il Partenio regala una gioia alla Salernitana. Una...
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Ma nella ripresa si iniziano a sentire finalmente i primi applausi, convinti e ripetuti. Ma sono tutti di marca biancoverde, almeno nella prima parte. La Salernitana, infatti, appare spenta e si fa bucare più e più volte dall’Avellino. In neppure quindici minuti accade un po' di tutto nella metà campo granata. Al 4’ Kresic, lasciato incredibilmente da solo in area di rigore, sblocca di testa la partita, al 9’ scenario identico ma questa volta Ardemagni non crea grossi pericoli a Radunovic che al 14’ riesce a ipnotizzare anche D’Angelo che già pregustava il gol del raddoppio. Un gol che arriva però pochi secondi dopo. Questa volta il protagonista è l’ex di turno Laverone che, favorito dalla netta deviazione di Odjer, fa esplodere nuovamente lo stadio Partenio. Sembra tutto finito. Ed invece no. Dopo gli schiaffi la Salernitana sa sempre reagire. Prima Rodriguez al 28’ rimette tutto in discussione con il gol su calcio d’angolo, poi dopo la grande chance di Bocalon ci pensa il solito Sprocati al 34’ con l’ennesima perla personale che fa esplodere gli 800 supporters granata. Ma non è ancora finita. Per niente. Proprio allo scadere dei cinque minuti di recupero Minala si ritrova da solo di fronte a Radu e riesce a batterlo con un tocco da bigliardo che mette fine ad un derby che rimarrà inevitabilmente indimenticabile per la Salernitana. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino