Riparte da Pescara il cammino della Juve Stabia verso il traguardo della salvezza diretta in serie B. I gialloblù di Caserta saranno di scena questa sera alle 18.00...
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Tante insidie in un mini torneo di dieci giorni, sbagliare appare quasi vietato: “Credo che le maggiori preoccupazioni sia capire come la squadra risponde dal punto di vista fisico e mentale. Il ritmo, ovviamente, non sarà quello di metà stagione, la mia personale speranza è evitare infortuni visti i tempi stretti e la difficoltà di recuperare”.
Tornano le cinque sostituzioni, anche in B, un autentico marchio di fabbrica per Caserta lo scorso anno in serie C: “Possono essere utili, ma le hanno tutti, per me il vero vantaggio è il gruppo. Quello dello scorso anno era unito e compatto, questo lo è diventato pian piano. In fondo la partita la fanno sempre i calciatori”.
Senza spettatori, sarà un altro calcio: “Non sarà calcio – borbotta Caserta -, una partita senza spettatori è la cosa più brutta che ci sia, spero si riesca quanto prima a far tornare la gente sugli spalti. E’ fondamentale per questo sport”.
Il Pescara era stato costruito per obiettivi importanti, una gara da prendere con le dovute attenzioni: “Servirà tutto a Pescara, le energie fisiche e mentali prima di tutto. Dovremo essere bravi nell’approccio, sarà la prima partita, la speranza è di tornare a casa con punti in tasca”.
La prima Juve Stabia post Covid sembra tutta da scoprire, con poche certezze, come Provedel o Forte, una squadra da ridisegnare, probabilmente sul 4-2-3-1 che pian piano è diventato il vestito buono dei gialloblù quest’anno. Guai, però, a fare conti o tabelle: “Non li ho mai fatti – conclude l’allenatore -, dobbiamo giocare ogni gara per ottenere il massimo. Quanti punti serviranno per la salvezza potrà essere solo il campo a dirlo”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino